L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)

venerdì 14 dicembre 2007

Vacanze...........a Capo d'Orlando

IL SICULO va in vancanza, da domani sarò nella mia amata sicilia e quindi sul blog ci saranno meno aggiornamenti e meno articoli, qualcosa scriverò di sicuro, ma mi tocca un bel pò di riposo
saluti a tutti e a presto.
Vi lascio con una canzone...SICULA

p.s. che me..... che è stato questo 2007

mercoledì 12 dicembre 2007

Liquidare l’Iran e salutare il Medio Oriente

da oggi Il Siculo si arricchisce di una nuova rubrica di politica internazionale, verranno analizzati i più importanti fatti europei ed extraeuropei, con il contributo teorico della rivista di geopolitica LIMES.

1 Puntata:
L'IRAN

L’Iran è ormai nel mirino di Bush. Nessuna decisione finale è stata presa alla Casa Bianca, ma il cerchio intorno a Teheran si sta stringendo. I piani d’attacco contro i siti nucleari, ma anche contro le infrastrutture militari (e non solo) del paese sono pronti e vengono continuamente aggiornati. Se il presidente darà luce verde, aerei, navi e missili americani, con l’accompagnamento di azioni più o meno coperte di commandos, scateneranno l’inferno.


Obiettivo massimo (quasi impossibile): un colpo di Stato che porti al potere una presunta fazione amica degli Usa; obiettivo minimo (più che possibile): liquidare per il tempo prevedibile la potenza iraniana e forse l’Iran in quanto Stato, eccitando i separatismi etnici, in particolare quelli curdo, baluci e arabo. Insomma, l’Iran verrebbe degradato da potenza regionale a failed State in qualche settimana di bombardamenti. Il tutto prima di marzo, quando nelle elezioni iraniane “rischiano” di prevalere gli avversari di Ahmadinejad, più o meno “centristi” e moderati: a quel punto qualsiasi attacco sarebbe difficilmente presentabile all’opinione pubblica americana e mondiale.

La guerra – non i semplici strike – è l’opzione di Cheney, contrastata da quasi tutto il Dipartimento di Stato e da parte del Pentagono. Il recente riferimento di Bush alla “terza guerra mondiale” come conseguenza della produzione di una bomba atomica persiana può essere inteso come il segno di un’escalation propagandistica che prepari il suo pubblico alla guerra, ma anche come una pressione sugli alleati europei affinché accettino un nuovo round di sanzioni contro Teheran, fuori dal Consiglio di Sicurezza, dove il veto russo è certo.

I sostenitori americani della guerra spiegano che in questo confronto gli Stati Uniti hanno messo in gioco tutto il loro residuo prestigio. Dopo aver detto e ripetuto che non tollereranno mai un Iran atomico, non possono permettersi di essere smentiti. Altri sostengono che c’è di più: da troppo tempo l’America è concentrata sul Medio Oriente, contro il “terrorismo islamico” e i suoi protettori. Un nemico non strategico.
Non è possibile occuparsene ancora a lungo, mentre la Russia rialza la testa e la Cina si convince di essere destinata al rango di superpotenza del XXI secolo. Le due scuole di pensiero non si escludono, anzi convivono nell’idea di dover comunque chiudere la partita iraniana e quindi mediorientale. E di dover riaffermare, con uno straordinario show di potenza militare, la primazia degli Stati Uniti nel mondo.

Così inteso, il possibile attacco all’Iran è il colpo di coda, probabilmente tardivo, dei teorici del “momento unipolare”, ossia di chi crede che dopo la fine della guerra fredda gli Usa siano abilitati a dettare la loro agenda al mondo. Che i fatti abbiano smentito questa ambizione, poco importa a chi è sinceramente pervaso dalla fede nella missione americana e nella necessità di svolgerla, se necessario, senza o contro il resto del mondo.

In Iran, dopo un lungo periodo di indifferenza o di incredulità, le diverse leadership del paese, sia la clericale che la militare (sempre più potente), stanno adattandosi all’idea che l’attacco ci sarà. Chi si attiva per scongiurarlo – in particolare i pragmatici attorno a Rafsanjani, alleati con ciò che residua del riformismo khatamiano – chi invece lo auspica: Ahmadinejad e la sua cerchia di fedelissimi, sinceramente messianici nella loro visione del mondo. La guerra infatti rafforzerebbe il presidente e costringerebbe i suoi oppositori (ve ne sono molti persino fra i pasdaran) a serrare le fila per il supremo bene della patria. Sempre che l’attacco si esaurisse presto e quindi non devastasse completamente il paese (come invece vorrebbe Cheney).

In questa partita, come al solito, gli europei contano poco o nulla. Il fatto che la Francia, portatrice di un’idea sacrale del Consiglio di Sicurezza in quanto membro permanente con diritto di veto, prema per sanzioni anche esterne all’Onu, significa che Sarkozy si è convinto, dopo la vacanza americana, che un attacco Usa all’Iran sia inevitabile. Le nuove sanzioni probabilmente non serviranno, e a quel punto la scelta finale passerà nelle mani di Bush. Non è scontato che sia la guerra, ma intanto tutti si preparano al peggio, anche chi spera sia ancora possibile evitarlo

lunedì 10 dicembre 2007

Cuore e tecnica.. l'Orlandina sbanca Rieti

Solsonica Rieti-Pierrel Capo d'Orlando 98-100 d.t.s.

Ventitré secondi da brivido: la scelta di Rieti nel finale dell'extratime, con la Pierrel avanti 96-97, di far scorrere il cronometro è da kamikaze. Mian se ne accorge troppo tardi e il fallo che manda Fabi in lunetta (2/2 per il 96-99) lascia alla Solsonica poco più di 6 secondi per il tiro dell'avemaria. Troppo poco per cambiare la storia di una partita intensa e giocata a ritmi pazzeschi, aperta fino alla fine ad ogni possibile epilogo. Vince Capo d'Orlando 98-100. Dopo che Rieti per tre volte (nel primo, nel secondo e nell'ultimo quarto) era scappata fino al +8 (83-75 l'ultima volta) dopo essere finita sotto anche di 10 (51-61 nel terzo periodo). Pozzecco e Wallace hanno retto la Pierrel nel primo tempo. Poi anche Diener e Fabi hanno iniziato a colpire la difesa reatina, ma è stato un glaciale Slay a firmare il 2/2 dalla lunetta che ad un secondo dalla fine del tempo regolamentare (86-86 al 40') ha permesso a Sacchetti di centrare il supplementare. Non sono bastati gli show di Prato e Carter né la solidità di Hurd per evitare la seconda sconfitta interna alla Solsonica, in campo senza Finley e con un Sow autore dell'ennesima doppia-doppia (15-12), ma ben limitato da Howell sotto canestro.

IL TABELLINO:

Solsonica Rieti: Carter 23, Hurd 22, Pappalardo n.e., Bonora 3, Sow 15, Finley, Helliwell 7, Prato 21, Rizzo n.e., Livera n.e., Mian 7, Kotti. Coach: Lino Lardo.

Pierrel Capo d’Orlando: Pozzecco 27, Orsini n.e., Bruttini, Howell 11, Ndoja n.e., Mazeika, Fabi 13, Slay 10, Diener 17, Wallace 18, Wojcik 2, Gugliotta 2. Coach: Romeo Sacchetti.

Arbitri: Tola, Taurino, Mastrantoni.

Parziali: 29-26; 46-50; 70-68; 86-86.

martedì 4 dicembre 2007

Interviste al convegno sulla 'Ndrangheta

da comunicalo.it



Nicola Gratteri - Sost.proc.della Rep. di Reggio Calabria



Orfeo Notaristefano - Gioralista e Scrittore

lunedì 3 dicembre 2007

Grande successo per Azione Universitaria Roma

Oltre cento studenti al convegno organizzato da Azione Universitaria dal titolo :
“ ‘Ndrangheta, una realtà sconosciuta e pericolosa”

Grande successo del convegno “ ‘Ndrangheta, una realtà sconosciuta e pericolosa” organizzato questa mattina dai ragazzi di Azione Universitaria, alla Sapienza di Roma. In una sala lauree di giurisprudenza gremita in ogni ordine di posto, importanti relatori hanno dato vita ad un dibattito capace di coinvolgere gli studenti e di offrire alla platea importanti spunti di riflessione sul tema delle mafie e della criminalità organizzata.
Ospiti d’eccezione: l’onorevole Angela Napoli membro della commissione antimafia della Camera, Nicola Gratteri, sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Orfeo Notaristefano, autore del libro ‘Cocaina Connection’.
“La ‘ndrangheta non più quella di una volta, mirata al dominio locale. Ne esiste un’altra meno appariscente però più evoluta, capace di penetrare in diversi settori, non limitandosi alla corruzione ma occupando direttamente cariche istituzionali”, è quanto spiegato dall’on. Napoli, che ha tenuto a precisare: “non si deve commettere l’errore di considerare la ‘ndrangheta una questione unicamente limitata alla Calabria, poiché il fenomeno, che è presente anche in città come Roma, ha superato i nostri confini, assumendo una dimensione internazionale”.
“Questo è soltanto il primo di una serie di incontri incentrati sulla criminalità organizzata che attanaglia l’Italia condizionandone la crescita e lo sviluppo. Abbiamo intenzione di porre l’accento su queste problematiche perché consideriamo la legalità e la sicurezza delle assolute priorità nazionali” spiega Cristian Alicata, dirigente provinciale di AU, nonché moderatore del dibattito.

domenica 2 dicembre 2007

Un' altra vittoria per Capo d'Orlando

Pierrel Capo d'Orlando-Premiata Montegranaro 82-76

La Pierrel vince con merito il derby tra le due città più piccole ad avere mai giocato in A. Lo fa al termine di una gara agonisticamente bella sempre comandata, con Slay ancora una volta determinante, con un Pozzecco che gioca per la squadra (10 assist) e con il solito Wallace che gigateggia sotto i tabelloni (12 rimbalzi). La Premiata deve a Vitali e Garris se è rimasta in partita fino alla sirena. Si parte subito forte con la Pierrel che cerca di imprimere velocità al uo gioco, Slay e Wallace vanno in doppia cifra al riposo lungo, ma impressionano di più gli 11 rimbalzi di Wallace. Montegranaro non riesce a trovare dai 6.25 la via del canestro (3/15 all'intervallo con il 20%) mentre i locali sono molto precisi e tirano con un convincente 56%. Capo d'Orlando dopo essere andata al +9 per due volte (21-12 e 34-25) va al riposo su una tripla del Poz (primi punti della gara, ma già 8 assist), con 6 punti di vantaggio (42- 36). La Pierrel allunga coi soliti Slay e Wallace fino al +13 (49-36). Montegranaro però crede nella rimonta, stringe in difesa e con Vitali riesce a rientrare a -5. Dai 6.25 la Pierrel non perdona e prima Poz e sulla sirena un tiro dalla propria lunetta di Howell fanno esplodere il PalaFantozzi (66-55). Nell'ultimo parziale la Premiata resta in partita e a 35'' dalla sirena con i punti di Garris e Vitali si trova a soli tre punti dai locali (79-76). Capo d'Orlando è davvero incontenibile in attacco e con Diener da tre (prima tripla dopo quattro errori) a 7'' dalla fine chiude la gara.

Il Tabellino:

PIERREL CAPO D’ORLANDO: Pozzecco 10 (1/1, 2/4, 4r), Diener 17 (5/6, 1/5, 2r), Wallace 13 (3/6, 2/3, 12r), Slay 22 (5/8, 3/6, 7r) Howell 10 (3/8, 1/1, 4r), Wojcik 5 (1/5, 2r), Fabi ( 0/1 da tre) Gugliotta ne, Mazeika (0/2, 2r), Orsini ne, Bruttini 3 (1/3, 3r), Ndoja 2(1/1, 2 r). All: Sacchetti

PREMIATA MONTEGRANARO: Minard 10 (4/8, 0/2, 1r), Ford 9 (3/5, 12r), Garris 12 (3/7, 1/6), Thomas 6 (3/6, 0/4, 2r), Amoroso 12 (3/5, 2/5, 2r), Cinciarini, Vitali 20 (4/5, 3/6, 2r), Filloy 5 (1/4, 0/1, 1r), Lechtaler 2 (1/1, 2r), Piunti e De Luca ne. All. Finelli.

martedì 27 novembre 2007

Lotta alla criminalità.. senza se e senza ma....

Le idee, i sogni,la tecnica di un pugno di uomini che hanno combattuto la mafia, mentri altri, accanto alle spalle, nelle retrovie, preparavano il loro smantellamento

Da sempre mi sono interessato ai temi che riguardano la lotta alla criminalità organizzata, da sempre porto nel cuore quel 1992, che è il mio primo ricordo di voglia di raegire e da sempre penso che ognuno nel suo piccolo debba fare qualcosa per rendere questo mondo migliore. Poi pian piano crescendo ho capito che nn tutti vogliono realmente combattere la mafia, la 'ndrangheta e tutte le altre forme di criminalità, ma la cosa che mi ha fatto più male è la consapevolezza che lo stato e la politica non vogliono fare niente per combatterla, anzi sono sempre più collusi con essa e le lasciano un raggio d'azione sempre più ampio.
Spesso ci si chiede come mai la gente nn si ribella e come mai la gente nn denuncia i suoi estortori, la risposta è una sola, la gente non si fida più delle istituzioni , non si fida più della politica e non vede una risposta adeguata, da parte dello stato, alla lotta alla criminalità. Molti decidono di cedere e di assicurarsi una relativa tranquillità pur di nn affidarsi allo stato e nonostante molti dei capi vengano assicurati alla giustizia, la mentalità mafiosa e sempre più insita nella società.
A tutto ciò come risponde un ministro della giustizia........

ecco: Mastella censura 1 e 2

se questa è la risposta dello stato siamo proprio messi bene....

Io da siciliano onesto continuo a seguire l'esempio di Paolo e Giovanni e di tutti quelli che ogni giorno lottano e si ribellano alla mafia, sarò sempre dalla loro parte e cercherò sempre di andare avanti A TESTA ALTA....

NON LI AVETE UCCISI..... LE LORO IDEE CAMMINANO SULLE NOSTRE GAMBE

giovedì 15 novembre 2007

Ciao Gabbo..........buon viaggio......

In in una giornata grigia come i nostri cuori e gonfia di pioggia, come i nostri occhi di lacrime, ti abbiamo accompagnato per l'ultima tua trasferta...
In quella tragica domenica con te se ne andata una parte di tutti noi (ULTRAS), gente che porta avanti un ideale di vita e che ha dei valori ben saldi.
Non vogliamo fare di te un martire solo per oppurtunità, non cerchiamo un mito da strumentalizzare, ma vediamo in te tutti noi, tutto il nostro mondo e siamo incazzati neri per quello che ti è successo e per come va la nostra società, vogliamo solo giustizia per te e per tutti quelli che hanno subito e subiscono ingiustizie. Siamo stanchi di essere criminalizzati tutti, ognuno di noi ha una fede e cerca di onorarla e difenderla, siamo un mondo vivo, pieno di gioia e rabbia, ma sappiamo quali sono i valori da rispettare e ieri al tuo funerale l'abbiamo dimostrato, eravamo tutti li, fianco a fianco, senza rivalità, per salutare uno di noi un ragazzo che faceva sacrifici per la sua squadra del cuore, PER NOI..... LA VITA E' UN VALORE

ciao fratello ultras... da oggi canteremo anche per te.....

Cristian

lunedì 12 novembre 2007

Giustizia per Gabriele Sandri

UN DOLORE IMMENSO
CI ST
RINGE IL CUORE

R.I.P

Un altra vita se ne va, un altro giovane stroncato per la sua passione e per il suo attaccamento ad un ideale e ad una squadra del cuore.
Ma questa volta la storia è diversa, ha uccidere Gabriele è stata la polizia, che gli ha sparato un colpo mortale, senza un reale e giustificato motivo. Dalle prime notizie si è subito cercato di criminalizzare questo giovane ultras affibbiadogli falsi e pretestuosi appellattivi, perchè naturalemente gli ultras sono la feccia d'Italia, successivamente quando l'evidenza nn poteva essere nascosta chi di dovere si è trincerato dietro il muro della vergogna, giustificando il tutto come un TRAGICO ERRORE......ma questo ci fa incazzare ancora di più specialmente a me che credo fermamente nelle istituzioni, NON SI PUO' STRONCARE UN VITA PER UN ERRORE, non si può sparare per sedare una rissa, per lo più tra poche persone.
Da tempo ormai il mondo ultras viene tacciato di qualsiasi epiteto violeto, la repressione è massiccia e si cerca di colpire questi giovani anche con falsità inventate.
Tutti ci fermiamo davanti alla morte, ma è assurdo che lo sport si fermi per la morte di un poliziotto e non per l'uccisone di un tifoso, ancora una volta in Italia ci sono morti di serie A e morti di serie B

SIAMO STANCHI VOGLIAMO GIUSTIZIA..........
PER GABRIELE, PER FEDERICO ALDROVANDI E PER TUTTI QUELLI CHE SONO MORTI IN CIRCOSTANZE ANOMALE E SENZA UN MOTIVO

lunedì 5 novembre 2007

Palermo, catturati i boss Lo Piccolo

Salvatore e Sandro, padre e figlio, presi durante un "summitit" di mafia. Grasso: erano eredi di Provenzano.
PALERMO- Colpo ai vertici di Cosa Nostra. La polizia ha catturato in una villetta tra Cinisi e Terrasini, nel Palermitano, i boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Con i due, padre e figlio, sono stati presi anche i latitanti Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. I quattro, arrestati dagli uomini della «Catturandi» in una villetta tra Cinisi e Terrasini figuravano tutti tra i trenta maggiori ricercati d'Italia. Salvatore Lo Piccolo in particolare, latitante dal 1983, era ritenuto al vertice di Cosa Nostra palermitana. Dopo la cattura di Bernardo Provenzano infatti, avrebbe assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. E la conferma arriva dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso: «Salvatore Lo Piccolo - ha detto Grasso - in questo momento era l'unico in grado di raccogliere l'eredità di Provenzano e quindi era il vertice di Cosa nostra palermitana e stava tentando la scalata al vertice dell'organizzazione.

ADAMO E PULIZZI - Anche gli altri due capimafia catturati nell'operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini.

IL BLITZ - Una quarantina i poliziotti della sezione «Catturandi» della Polizia di Palermo impegnati nella cattura dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. I poliziotti dopo aver circondato la villetta nei pressi di Carini, per evitare la fuga dei ricercati che erano riuniti in un garage ed erano armati, avrebbero pure esploso alcuni colpi di pistola. Gli agenti della Catturandi hanno seguito due favoreggiatori dei boss (arrestati anche loro), che li hanno portati alla villetta. Qui è scattato il blitz. Nel covo sono state rinvenute armi e munizioni, denaro e documenti che sono al vaglio degli investigatori. Dentro un borsone poggiato su un divano, i poliziotti hanno trovato otto pistole. Tra queste una è in dotazione alle forze di polizia, l'altra ha la matricola abrasa e una terza ha il silenziatore. Nella casa sono state trovate numerose agende zeppe di appunti, soldi, e alcuni «pizzini» , che stavano per essere gettati nel wc della villetta dove è avvenuto il blitz. Gli investigatori sono riusciti a recuperarli mentre il capomafia Salvatore Lo Piccolo stava per disfarsene. Le indagini sfociate nella cattura dei Lo Piccolo sono state condotte dai pm Domenico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.

APPLAUSO LIBERATORIO - Un lungo applauso liberatorio ha accolto le vetture della Polizia sulle quali si trovavano i boss Lo Piccolo, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi all’arrivo in Questura a Palermo. Davanti agli uffici della squadra mobile c’erano centinaia di persone festanti per l’arresto.



FUORI LA MAFIA... DAI PARTITI, DALLE ISTITUZIONI.... DALLA SOCIETA'

MEGLIO UN GIORNO DA BORSELLINO CHE CENTO DA CIANCIMINO

"Se la gioventù le negherà il consenso,
anche la onnipotente,misteriosa mafia,
svanirà come un incubo."

Paolo Borsellino



sabato 3 novembre 2007

Scherzo a Gianfranco Fini Atreju 05

Goliardata di Azione Universitaria a Gianfranco Fini, fatto qualche anno fa e andato in onda ieri sera a tetris su la 7
(by Il Siculo)

martedì 30 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA

L’impegno politico è vivo nelle università romane: “uno schiaffo all’antipolitica dagli universitari di destra”

È stato presentato oggi il tesseramento per l’anno 2007 di Azione Universitaria Roma, il movimento di studenti legato ad Alleanza Nazionale, soddisfatto il presidente provinciale Simone Pelosi: “i quasi 5000 tesserati dimostrano il grande lavoro che abbiamo fatto e continuiamo a fare quotidianamente nelle università romane, e stanno ad indicare che l’antipolitica non è un sentimento diffuso come si vorrebbe far credere”. Soddisfatto anche Matteo Petrella, dirigente nazionale di AU: “la passione e l’impegno politico che ci contraddistinguono portano il movimento ad ottenere ampi consensi”. “Su 4841 tesserati, la metà sono iscritti alla Sapienza”, dichiara Giovanni Mannelli, presidente d’ateneo, “un numero che pesa ancora di più rapportato alle difficoltà e le problematiche presenti in questa università”. Cristian Alicata, dirigente provinciale di AU, conclude: “ siamo cresciuti anche in altre realtà come la LUISS e la LUMSA, a dimostrazione che le nostre battaglie per migliorare le università italiane, pubbliche e private vengono accolte sempre da più studenti, stanchi di subire i capricci di ministri incompetenti”.

venerdì 19 ottobre 2007

Ennesima impresa della Pierrel Capo d'Orlando

Al “Pallido” la Pierrel s'impone con grande merito contro un'Armani Jeans assolutamente inguardabile e con un Drake Diener meritevole, per ciò che ha fatto vedere, di ben altri palcoscenici. Siciliani sempre avanti salvo nel finale del primo quarto, quando con le penetrazini di Gaines e le iniziative di Touré, i biancorossi hanno toccato il 25-18 dopo 7'37". Milano non ha nè la capacità di lettura, nè la consistenza difensiva per resistere nel secondo quarto a un Diener straripante (17 punti a metà gara), bravissimo anche a mettere in ritmo i compagni come Wallace e Howell: proprio l'ex varesino schiaccia il +11 in contropiede (32-43) e dà il massimo vantaggio con tre tiri liberi ancora di Diener per il 32-46. Markovski non trova mai il quintetto giusto malgrado gli innumerevoli cambi, che probabilmente finiscono con il confondere ancora di più i propri giocatori: una situazione falli drammatica, provocata dalla caparbietà dei siciliani nell'appoggiare il gioco vicino a canestro, dove in termini di energia e presenza a toccare tutti i rimbalzi ha dato una mano decisiva anche Bruttini.
Gadson e Gaines, in maniera estemporanea, trovano punti preziosi per portare l'AJ a -7 (47-54) ma ancora Diener con cinque punti rimette a +11 i suoi (52-63 al 29'). Bulleri con ripetute penetrazioni e una tripla di Aradori accendono il “Pallido” (60-65 a 8'34” dalla fine) ma, ancora una volta, la più lucida è Capo d'Orlando, con un Tamar Slay fresco dopo lunghi minuti a riposare: tripla allo scadere dei 24", poi assist per la tripla di Diener, poi ancora una “bomba” dai 6,25 metri per il +12 ospite (64-76 a 4'38” dalla sirena finale). Da lì in poi solo Pierrel in campo, malgrado qualche errore di troppo di Fabi (due palle perse prima di iniziare i giochi) e con Diener a schiacciare in contropiede sotto i tifosi orlandini scatenare la festa dei siciliani. Negli ultimi 5’ Milano aveva intanto perso per raggiunto limite di falli Sesay, Bulleri e Watson.

ARMANI JEANS-PIERREL-75-84.

Armani jeans: Sesay 9, Gaines 19, Tourè 9, Gallinari, Bulleri 14, Aradori 5, Shaw 2, Watson 2, Vukcevic 2, Gentile, Marelli n.e., Gadson 13. Coach: Zare Markovski.

Pierrel: Orsini n.e., Bruttini, Howell 5, Ndoja 3, Mazeika, Fazio n.e., Fabi 5, Slay 14, Diener 34, Wallace 9, Wojcik 13, Gugliotta 1. Coach: Romeo Sacchetti.

domenica 14 ottobre 2007

Prima vittoria in casa, battuta la Benetton

Pierrel Capo d'Orlando-Benetton Treviso 79-75

Capo d'Orlando si conferma bestia nera di Treviso e con una condotta di gara quasi perfetta riesce a vincere la sua seconda gara della stagione. Slay, Wallace e un efficace Wojcik hanno contribuito a piegare una Benetton apparsa ancora troppo lontana dalla forma migliore. Solamente Austin e nel finale Chalmers hanno evitato un passivo peggiore. Con Slay a sorpresa in quintetto la Pierrel mette in serie difficoltà la difesa di Treviso. Dopo 6' di gioco il vantaggio di Capo d'Orlando è già in doppia cifra (+ 11, 20-9). Ramagli butta nella mischia Soragna e la Benetton con un 7-0 si porta sotto: 20-16 dopo 8'. Wallace ancora una volta è il giocatore più pericoloso per i siciliani (13 punti in chiusura di tempo), e malgrado le diverse marcature di Treviso, trascina i suoi fino al + 15 (40-25). La Benetton è disastrosa dai 6.25 (11% contro il 44% dei locali) e va al riposo sotto 44-32. Al ritorno sul parquet è ancora la coppia Wallace-Slay a fare la differenza proprio su una tripla del secondo il vantaggio dei padroni di casa raggiunge il + 18 (63-45). Treviso si attacca a Austin con DerMarr Johnson tra i "non pervenuti", solamente 3 punti in 30' e raggiunge a 2' alla sirena il - 2 (71-69). La Pierrel che ha dato tanto non ha più la lucidità della prima mezz'ora di gara, ma ci pensa Slay nel momento migliore di Treviso, con un canestro dai 6.25 a riportarla a distanza di sicurezza (74-69).

PIERREL CAPO D’ORLANDO:, Fabi 5 (1/5, 0/3, 4r), Diener 13 (4/7, 0/5, 4r), Wallace 18 (4/11 3/4, 15r), Slay 17 (2/6, 4/5, 3r) Wojcik 17 (6/8, 6r), Gugliotta ( 0/1 da tre, 1r) Orsini ne, Bruttini ne, Howell 7 (2/2, 1r), Ndoja 2(1/2, 2r), Fazio ne. All: Sacchetti

BENETTON TREVISO: Austin 24 (8/14, 1/4 , 13r), Soragna 10 (2/2, 2/6, 3r), Chalmers 13 (5/13, 1/5, 6r), Mensah Bonsu 11 (4/5, 4r), Johnson 3 (0/2, 1/3, 4r), Maresca 10 (3/5, 1/4, 1r), Fantoni 2 (1/2, 0/1, 2r), Gigli 2 (1/4, 6r), Atsur, Martinoni ne, Renzi ne, Saccaggi ne. All: Ramagli.

venerdì 12 ottobre 2007

13 Ottobre TUTTI IN PIAZZA !!!!

La generazione di "bambaccioni" si ribella contro il governo delle tasse e della demagogia, siamo stanchi e incazzati
CONTRO IL GOVERNO PRODI
RIBELLIAMOCI !!!!

martedì 9 ottobre 2007

CON il popolo Birmano CONTRO il Comunismo

SOLIDARIETA' AL POPOLO BIRMANO


NO alla repressione del regime comunista in Birmania a sostegno di un popolo che chiede la libertà

venerdì 5 ottobre 2007

LE PERLE DI NONNO PADOA-SCHIOPPA

“Pensavamo di essere una generazione di bulli e pupe, invece grazie a “nonno” Paodoa-Schioppa scopriamo di essere tutti dei ‘bamboccioni’. Forse se a 70 anni si andasse in pensione, liberando posti di lavoro prestigiosi, l’uscita di casa potrebbe essere anticipata senza inserire incentivi nelle finanziarie”.
La verità è che questo governo preferisce puntare sui novantenni perché grazie a loro riesce a tirare avanti - come dimostra il voto di ieri in Senato-, piuttosto che credere nei giovani e nelle loro potenzialità. Da come parlano questi ministri, sembra quasi che i ragazzi di oggi siano felici di restare a casa. Così un lavoro precario, un futuro incerto, nessun incentivo all’impresa e al lavoro in proprio, nessuna possibilità di valorizzare le attitudini personali, l’impossibilità di acquistare una casa e metter su famiglia, diventano dei “privilegi” per noi ‘bamboccioni’, e non dei problemi che la politica non riesce ad affrontare con soluzioni credibili.
Al di là delle appartenenze politiche, i giovani hanno il dovere di unirsi e rivendicare i loro diritti: è la rivolta generazionale la strada da percorrere, perché soltanto attraverso un’azione condivisa sarà possibile riconquistare quel futuro che vorrebbero negarci.

GOVERNO PRODI, VIA SUBITO !!!!!!!

martedì 2 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA

Test di medicina a Bari,
Azione Universitaria
attacca.
Petrella: “Mussi come Ponzio Pilato se n’è lavato le mani.
Così si uccide la
meritocrazia”


“La scelta del Rettore dell’Università di Bari di invalidare i test di accesso alla facoltà di medicina è scellerata: così facendo si uccide la meritocrazia, arrecando un danno a quegli studenti che hanno superare onestamente la prova”, dichiara Matteo Petrella, dirigente nazionale di Azione Universitaria, che aggiunge: “Inaccettabile è poi l’atteggiamento del “Ponzio Pilato” ministro Mussi, che ha preferito lavarsene le mani additando goffe scuse che non convincono nessuno e contravvenendo al suo ruolo di garante delle università italiane”.


Cristian Alicata, dirigente provinciale di AU, conclude: “La soluzione al problema è quella di eliminare dalle graduatorie gli studenti colpevoli e inserire chi è stato estromesso a causa degli errori del ministero. Chiediamo inoltre che vengano presi chiari provvedimenti nei confronti dei docenti coinvolti nello scandalo, di cui fino a questo momento sembrano essersi perse le tracce”.

venerdì 28 settembre 2007

INIZIA UNA NUOVA AVVENTURA

PIERREL CAPO D'ORLANO
LA FORTEZZA BOLOGNA


LEGA A BASKET
1 Giornata
UN'ALTRA STAGIONE STA PER INIZIARE....
IL SOGNO CONTINUA...

SEMPRE AL TUO FIANCO..... TI SOSTERREMO, PERCHE......
......NOI SIAMO CAPO D'ORLANDO!!!!!

mercoledì 26 settembre 2007

COMUNICATO STAMPA

Università, Azione universitaria contesta
i mandati multipli dei presidi di facoltà
alla “Sapienza”

Protesta questa mattina dei giovani di Azione Universitaria a “La Sapienza” di Roma, contro i mandati dei presidi di facoltà, che in molti casi, con il consenso dei Rettori, violano il regolamento e restano in carica per più dei due mandati consentiti. I ragazzi del movimento universitario legato ad Alleanza nazionale hanno distribuito volantini in tutto l’ateneo, soffermandosi in particolare di fronte alle facoltà più coinvolte dal problema, come Giurisprudenza e Lettere.
“E’ inconcepibile che i presidi scelgano come unica alternativa alla docenza il ruolo istituzionale”, dichiara Matteo Petrella dirigente nazionale di Azione Universitaria. “I professori che diventano presidi rimangono invischiati nel ruolo di burocrati che continuano ad esercitare oltre gli anni consentiti, oltretutto non consentendo il ricambio generazionale delle cariche”, spiega Cristian Alicata, dirigente di Au e responsabile de ‘La Sapienza’, che aggiunge: “i presidi hanno dimenticato la loro vera missione, quella di educare e formare i giovani, con i mandati a “vita” non si fa altro che contribuire alla continuazione delle caste e delle lobby all’interno dell’università. Azione universitaria, da sempre contro le baronie, ha dunque deciso di mettere in atto protesta, per richiamare il Rettore allo svolgimento delle sue responsabilità e per far conoscere agli studenti una delle tante piaghe dell’università italiana”.

domenica 16 settembre 2007

OCCUPATO MINISTERO DELL'UNIVERSITA'


Circa 150 studenti di Azione Universitaria hanno occupato l’atrio del Ministero dell’Università per protestare contro la situazione accademica italiana e chiedendo le dimissioni del Ministro Mussi.




I ragazzi hanno fatto irruzione con striscioni e con slogan “Con Mussi e Bersani per noi non c’è domani” e “Chi sbaglia paga, chiesto un incontro col Ministro dell’Università e della Ricerca

“Il recente scandalo dei test di medicina è solo l’ennesima dimostrazione del marciume e del caos nel quale versa il sistema universitario del nostro paese e uno dei tanti sintomi di un male ben più diffuso che noi della destra universitaria denunciamo da anni" afferma Giovanni Donzelli presidente nazionale di Azione Universitaria. “Il caos di cui Mussi è responsabile - aggiunge Donzelli - rischia di mettere in discussione l'esistenza della selezione in una facoltà importante e delicata come Medicina. Azione Universitaria, oltre a chiedere le dimissioni del Ministro, propone di mantenere il regime di numero programmato rivedendo contenuti e modalità del test d'ingresso: stilare e pubblicare in Gazzetta Ufficiale a 20 giorni dalla prova decine di migliaia di domande per poi sorteggiarle in maniera casuale ed informatizzata per preparare schede test differenti per ogni candidato. In tal modo, garantendo il principio della trasparenza, si evidenzierebbero eventuali errori e si limiterebbero di molto i fenomeni di mercanteggiamento, speculazione e corruzione" Continua Donzelli " Venerdi abbiamo occupato il ministero, da domani la nostra offensiva sarà a 360 gradi negli Atenei e nelle facoltà per ridare al Paese ed ai giovani un sistema accademico basato su qualità, meritocrazia efficienza e trasparenza."

lunedì 10 settembre 2007

Ennesimo scandalo all'Università


TEST UNIVERSITARI, FINO A 30.000
EURO PER SUPERARLI













BARI - Fino ad 8.000 euro per frequentare un corso di preparazione con la garanzia di essere "assistiti" durante il test, e poi fino a 30.000 se effettivamente l'esame veniva superato. Tanto poteva costare, secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, la prova di ammissione alla facoltà di medicina e odontoiatria nelle università di Bari, Ancona e Chieti.

I finanzieri hanno documentato l'esistenza di una organizzazione composta tra l'altro da un docente universitario e da un dipendente amministrativo che ha provveduto a fornire ad almeno una cinquantina di studenti le risposte esatte dei test nel corso dell'ultima prova di ammissione che si è svolta il 4 e il 5 settembre scorso.

Gli investigatori hanno intercettato nel corso dello svolgimento della prova telefonate e sms, hanno filmato movimenti di persone che riuscivano a fare arrivare le domande dei test ad una vera e propria sala operativa dove i quesiti venivano risolti e inviati per sms o per telefono ai candidati. L'organizzazione aveva fatto in modo da far iscrivere alla prova per ogni studente almeno una o più persone che lo avrebbero aiutato, ed aveva concordato anche la composizione delle aule. Questo tentativo, almeno nell'università di Bari, è stato sventato grazie al rettore che, poco prima del concorso, ha deciso di ricollocare gli studenti in aula in base all'età.

Sono sette le persone indagate nell'ambito delle indagini nelle università di Bari, Ancona e Chieti. Nei loro confronti s'indaga per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa ai danni dello Stato.

MUSSI, FORSE NUOVO CASO BUSTE MANIPOLATE -

C'é un nuovo possibile caso di buste di test manipolate in un'altra università italiana. A denunciarlo è stato oggi lo stesso ministro dell' Università e della Ricerca, Fabio Mussi: "Ci sarebbero buste aperte prima di un concorso in un'altra università e a segnalare che qualcosa non andava è stato, in questo caso, il rettore medesimo, cosa di cui lo ringrazio" ha detto il ministro, il quale non ha però indicato di quale università si tratti.

Mussi è tornato sulla questione della fuga di notizie relativa ai test di ammissione ai corsi di laurea in medicina a margine dell' inaugurazione del polo sudafricano del Centro internazionale di genetica e biotecnologia. Riferendosi al caso citato "é evidente - ha detto il ministro - che se si accerta il fatto che in un università i quiz erano a qualcuno noti il giorno prima, perché qualcuno li aveva trafugati, lì il concorso sicuramente salta". Pare, in sostanza, secondo quanto segnalato al ministro, che le buste dei quiz siano state trafugate e aperte, per poi essere rimesse al proprio posto: "Devo avere la certezza - ha detto Mussi - ma se la certezza di questo fatto ci sarà allora il concorso salta". Ad ogni modo, ha proseguito Mussi, "i miei uffici stanno facendo una relazione completa su tutta la vicenda e al mio rientro si prenderanno le decisioni. Bisogna considerare partitamente i problemi, quali sono cioé i problemi di sistema, di errori e gli eventuali problemi di abuso, che sono cose diverse". Quanto al caso dell'università di Messina, dove si concentrerebbero i migliori risultati nei test per l'ammissione ai corsi di medicina, "quando ci sono delle anomalie statistiche - ha concluso il ministro - bisogno capirne il perché, poi naturalmente c'é anche il caso, ma bisogna interrogarsi".

A CATANZARO S'INDAGA SU SOTTRAZIONE MODELLI -

Ci sarebbe stata una sottrazione di modelli dai plichi inviati all'Università Magna Grecia di Catanzaro per lo svolgimento dei test di ammissione ai corsi a numero chiuso gestiti dalla facoltà di Medicina. Sulla presunta sottrazione sta indagando il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, che sta esaminando gli atti per accertare dove ed a che scopo siano stati sottratti alcuni dei test che sono stati inviati all'ateneo del capoluogo calabrese.

L'ipotesi che viene fatta, che attende comunque riscontro dall'esito delle indagini, è che i documenti siano stati sottratti per fare conoscere a qualcuno in anticipo le domande contenute nei test di ammissione. Proprio nell'Università di Catanzaro, tra l'altro, secondo quanto è emerso dalle indagini, ci sarebbero stati quattro casi di massimo dei voti nell'effettuazione dei test di ammissione rispetto ai sette registrati in tutta Italia. Una percentuale che si ritiene eccessiva e che proprio per questo fa ipotizzare presunte irregolarità. L'inchiesta della Procura di Catanzaro è stata avviata sulla base di un esposto presentato dal rettore dell'Universita, Francesco Saverio Costanzo, e dal preside della facoltà di Medicina, Giovanbattista De Sarro, secondo i quali sono stati trovati aperti i plichi contenenti i test di ammissione.

Dagli accertamenti effettuati, inoltre, è emerso che il numero di modelli per il test di ammissione contenuti nei plichi sarebbe inferiore a quello che avrebbe dovuto essere inviato e che era dichiarato nel verbale di consegna. Nei prossimi giorni il sostituto procuratore Curcio potrebbe chiamare a deporre, nell'ambito dell'inchiesta, alcune persone informate dei fatti.

venerdì 7 settembre 2007

Yahoo invia al governo cinese i nomi dei dissidenti


A seguito della denuncia dalla World Organization for Human Rights, Azione Giovani ha deciso di avviare la sua campagna nazionale di sensibilizzazione contro “Yahoo!”, accusato di aver fornito alla polizia cinese gli indirizzi e-mail e le password dei dissidenti al regime di Pechino.

Azione Giovani invita i suoi militanti, gli iscritti, i simpatizzanti e tutti i giovani italiani a non utilizzare più il provider statunitense come motore di ricerca, a chiudere le caselle di posta elettronica esistenti e a non usufruire più dei servizi offerti dal portale. Abbiamo il dovere di boicottare ‘Yahoo!’, che si è reso complice della politica di morte e di repressione del governo cinese.

Piuttosto che porre fine ad una politica sanguinaria e dittatoriale, che ricordiamo prevede anche severe pene in caso di reato d’opione, la politica internazionale continua a mostrare lacune e posizioni contrastanti. Sono i giovani a dover dare l’esempio. Manca meno di un anno all’inaugurazione dei Giochi Olimpici 2008, che si svolgeranno proprio a Pechino. Come già abbiamo più volte denunciato, attraverso mobilitazioni nazionali, saremmo favorevoli al loro svolgimento in Cina solo se il governo accettasse di rispettare i diritti umani fondamentali. Questo non ci risulta, perciò continueremo ad opporci a quella che consideriamo una scelta inadeguata, che entra in contrasto con i valori stessi delle Olimpiadi.

Leggi l'articolo del corriere della sera del 29-8-2007 "Denuncia contro Yahoo! "Ha tradito di dissidenti" (file.pdf)

giovedì 6 settembre 2007

Atreju 2007 - IL PROGRAMMA

mercoledì 12 settembre 2007

ore 17:00
Inaugurazione della manifestazione:
Saluti: Francesco Aracri (coordinatore regionale An Lazio), Antonio Cicchetti (capogruppo An Regione Lazio), Piergiorgio Benvenuti (capogruppo An Provincia di Roma), Marco Marsilio (capogruppo An Comune di Roma).
Partecipano: Andrea Ronchi (portavoce An), Altero Matteoli (presidente dei senatori An),
Introduce Francesco Lollobrigida, responsabile nazionale Atreju.
Durante l’inaugurazione verrà accesa la fiaccola della manifestazione.


• ore 18:00
Approfondimento: Aggredire l’oppressione. Giovani in lotta per la libertà.
Partecipano: Fausto Biloslavo (giornalista e scrittore), Tenzin Samphel Kayta (responsabile diritti umani del governo tibetano in esilio), Siarhei Lisichonak e Liubou Pranevich (vice presidente e responsabile esteri del Fronte della Gioventù bielorusso), Fatima Mahfdud (giovani Saharawi), Ronel Gaglio e Cosmo de la Fuentes (movimento studentesco venezuelano).


• ore 20:00
Cultura e tendenze: Aggredire l’egemonia. Processo al ’68.
Partecipano: Mario Capanna (scrittore, leader del movimento studentesco ’68), Marcello De Angelis (direttore di Area), Renzo Foa (editorialista, condirettore Liberal), Gennaro Malgieri (consigliere amm.ne Rai).


• ore 21:30
Spettacolo: Dedicato all’Europa.
Concerto dei gruppi musicali di Rock identitario e letture da Ezra Pound di Paolo Bussagli.

giovedì 13 settembre 2007

• ore 11.00
L’arena del Gladiatore: gare, giochi, sfide e tornei.

• ore 15.00
Il Linguaggio della Terra.
Alla riscoperta dei saperi dei nostri padri
. A cura di Ciccio Scarfì.

• ore 16.30
Approfondimento: Aggredire i privilegi. Processo alle caste.
Partecipano: Oscar Giannino (direttore LiberoMercato), Mauro Mazza (direttore tg2), on Roberto Menia (vicepresidente deputati An), Gian Antonio Stella (editorialista e scrittore).


• ore 18:30
Azione Giovani a confronto con SILVIO BERLUSCONI.


• ore 20:00
Cultura e tendenze: Aggredire l’inerzia. L’arte della Scherma.
Partecipano: Margherita Granbassi (campionessa mondiale fioretto femminile), Aldo Montano (medaglia d’oro alle olimpiadi di Atene), Stefano Pantano (campione mondiale spada, giornalista Rai).


• ore 21:30
Premio Atreju 2007 alla memoria di Almerigo Grilz.
Riceve il premio Paris Lippi, Vicesindaco di Trieste e presidente dell’Associazione Almerigo Grilz.


• ore 22:00
Spettacolo: Cabaret con Maurizio Battista.
A seguire Lunatrash in concerto.

venerdì 14 settembre 2007

• ore 10:00
L’arena del Gladiatore: gare, giochi, sfide tornei.

• ore 11:00
Assemblea di Azione Studentesca
Assemblea di Azione Universitaria

• ore 15:00
Il Linguaggio dell’identità.
Alla riscoperta delle nostre radici.
A cura di Fabio Granata e Monica Centanni.


• ore 17:00
Approfondimento: Aggredire lo sfruttamento. Le politiche ambientali della destra in Europa.
Partecipano: Fabio Rampelli (capogruppo An commissione Ambiente della Camera) a confronto con Gregory Barker (responsabile politiche ambientali del partito conservatore inglese).

• ore 18:30
Versus: Aggredire l’ingiustizia sociale. La crisi del patto generazionale.
Gianni Alemanno (Presidente romano An) e Giulio Tremonti (Vicepresidente Forza Italia) a confronto con Cesare Salvi (presidente commissione giustizia del Senato) e Luigi Angeletti (segretario generale UIL).


• ore 20:00
Cultura e Tendenze: Aggredire gli stereotipi. Non solo bulli e pupe, radiografia di una generazione.
Intervengono: Mario Giordano (direttore di Studio Aperto e autore di Lucignolo), prof Stefano Zecchi (ordinario di estetica all’Università degli studi di Milano), Marco Scurria (presidente nazionale Modavi Onlus), Andrew Howe (campione azzurro di atletica leggera).


• ore 21:30
Premio Atreju 2007 al Generale Roberto Speciale


• ore 22:00
Spettacolo: Mario Biondi in concerto.


sabato 15 settembre 2007

• ore 10:30
Versus: Aggredire il declino. La sfida delle identità nel confronto con i grandi temi.
GIANFRANCO FINI a confronto con WALTER VELTRONI
Modera Giorgia Meloni,Presidente nazionale Azione Giovani

• ore 15:00
Il Linguaggio del dono.
Cenni di primo intervento nella lotta agli incendi
. A cura di Fare Verde.


• ore 16:00
Premio Atreju 2007 a Don Pierino Gelmini


• ore 17:00
Approfondimento: Aggredire l’omologazione. Identità e immigrazione, la destra europea a confronto.
Partecipano: Maurizio Gasparri, Gustavo De Aristegui (portavoce Partito Popolare spagnolo), Thierry Mariani (responsabile relazioni internazionali UMP).

• ore 18:30
Versus: Aggredire l’indifferenza. Le diverse declinazioni del termine pace.
Ignazio La Russa (presidente dei deputati di An) e Tony Capuozzo (direttore Terra, TG5) a confronto con Gennaro Migliore (presidente dei deputati di Rc-Se) e Vauro (vignettista, portavoce Emergency).

• ore 20:00
Cultura e tendenze: Aggredire il qualunquismo. Cyrano de Bergeràc: capitano, ribelle, poeta.
Partecipano: Oreste Lionello (attore e doppiatore), Sebastiano Lo Monaco (attore), Luciano Lanna (Vicedirettore Secolo d’Italia), Giampaolo Rossi (Presidente Rai Net).


• ore 22:00
Spettacolo: La danza dei padri. Viaggio nella musica popolare.
Cantarja e Davide Van De Sfroos in concerto.


domenica 16 settembre 2007

• ore 11:00
Assemblea generale Azione Giovani:
Presentazione dei documenti elaborati dalla Direzione nazionale in previsione della conferenza nazionale dei quadri di Ag.
Presentazione del nuovo portale www.azionegiovani.org

venerdì 20 luglio 2007

martedì 17 luglio 2007

Nel Ricordo non lo hanno ucciso !!!

FUORI LA MAFIA.........
DAI PARTITI, DALLE ISTITUZIONI, DALLA SOCIETA'

19 Luglio 1992 - 19 Luglio 2007

"Se la gioventù le negherà il consenso, anche la onnipotente, misteriosa mafia svanirà come un incubo." Paolo Borsellino




Sono passati 15 anni da quel 19 Luglio del 1992, quando in un caldo pomeriggio la mafia decise di porre fine alla vita del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Via d'Amelio sobbalzò, tutta Palermo sobbalzò e tutta la Sicilia sentì quel terribbile botto. Dopo Falcone anche Borsellinò spirò....
Lo sgomento fu tanto, il senso d'impotenza ancor di più, la mafia pensò di aver dato lo scacco matto dando un segno inequivocabile, pensò di aver imposto definitamente la sua forza e di aver ulteriormente allargato i suoi tentacoli. Ma non fu cosi, quel giorno molti siciliani reagirono, si resesero conto che la Mafia andava combattuta fino in fondo. Quella strage colpì in particiolar modo quelli come me che appena adolescenti si trovavano davanti ad una prospettiva inquitante, davanti ad un mondo che non era più il loro, si trovarono catapultati ad essere la nuova avanguardia, la nuova linfa e i novelli atreju che dovevano sconfiggere il nulla che avanzava. Certo la sfida era ardua, era difficile cercare di cambiare un mondo che non voleva cambiare, ma c'erano loro Giovanni,Paolo, Ninni,Rocco,Peppino,ecc. il loro sacrificio era una valore troppo forte per non essere considerato, il loro ricordo era un monito a proseguire la battaglia, la guerra andava vinta.
Certo non tutti accettarono la sfida, ma una cosa è certa da quel giorno qualcosa è cambiato.......
"Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento...Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno" Se muoio adesso il mio compito l’ho svolto.

sabato 14 luglio 2007

Diregiovani: video intervista a Giorgia Meloni

Due chiacchiere con Giorgia Meloni

pensieri, progetti e idee della vicepresidente della camera dei deputati

Guarda

IO CI CREDO !!!!!!!!!!

«Storace torni in An, è quella la vera destra»

Dal Messaggero di oggi, edizione nazionale, pagina 8.

Rampelli: «Basta lezioni sulla nostra cultura politica, il partito non vuole vittorie senza di te»

Caro Storace,
se una persona con la tua storia esibisce un “bisogno di destra” penso debba essere considerata, così ho rivisto un pezzo della strada percorsa insieme e mi sono saliti alla gola alcuni quesiti…
E' stato di destra aver chiamato a far parte della Giunta regionale da te presieduta l'allora consigliere del Cdu Giulio Gargano, contro le indicazioni del suo partito dell'epoca e promuoverlo poi assessore ai trasporti e lavori pubblici, conferendogli enorme credibilità? E' stato di destra, conoscendo il suo girovagare da un partito all'altro, farlo entrare in An? E' stato di destra imporre alla tua maggioranza di votarlo capogruppo subito dopo le elezioni, pochi mesi prima che fosse condannato?
E' stato di destra annullare tutti i tuoi impegni elettorali nelle elezioni politiche del 2001 perché Fini aveva designato nel collegio al Senato di Frosinone, un candidato diverso da quello che volevi tu?
E' stato di destra, sul tema della democrazia interna, pretendere il deferimento di tre dirigenti rei di aver chiesto con una lettera aperta ai militanti di poter discutere negli organi preposti l’opportunità della Lista Storace? Quando avevi il potere di costruire un partito partecipato nel Lazio ci siamo trovati prigionieri delle oligarchie… perché oggi che ti accingi a fondarne uno nuovo le regole dovrebbero essere diverse?
E' stato di destra sottrarre con la Lista Storace ad An buona parte di quel 7% di consensi raggiunti e dei 5 consiglieri regionali espressi, salvo poi constatare che uno solo è rimasto al suo posto mentre quattro hanno cambiato partito?
E' stato di destra negare spesso meritocrazia e capacità di raccogliere il consenso perseguendo troppe volte logiche di potere e di corrente?
E' stato di destra andare a fare il Ministro della Salute in seguito alla sconfitta, dopo l'accanimento con il quale accusasti Badaloni di tradire il mandato dei cittadini perché non rimase a fare il capo dell'opposizione e dopo che in campagna elettorale avevi giurato il contrario?
E' stato di destra recriminare sull’approvazione della mozione contro la faziosità dei libri di testo scolastici, salvo cavalcarla mediaticamente e non dargli, come era nel tuo mandato, il seguito che tutti aspettavano?
E' stato di destra attaccare costantemente Berlusconi e Fini facendo somigliare noi e la coalizione ai nostri litigiosissimi avversari, salvo ora riscoprire il valore del Cavaliere? Come mai questa improvvisa conversione?
E’ di destra farsi eleggere senatore con An per poi fuoriuscirne senza dimettersi da Palazzo Madama, come se il seggio fosse proprietà privata e non degli elettori di An?
E' di destra appropriarsi della fiaccola della Giovane Italia, del Fronte della Gioventù e di Azione Giovani adottandola come simbolo del tuo nuovo partito, dimostrando disprezzo per tutto ciò che rappresenta? Nessuno ha mai strumentalizzato - nella dialettica con An – quell’immagine. Ricordi, gioie e sofferenze si celano dietro di essa, insieme all’ingenuità e alla spensieratezza di decine di migliaia di ragazzi che hanno il diritto di essere lasciati in pace.
La risposta alla tua battuta riportata su un’intervista, caro Francesco, è sì. Sì, avresti dovuto metterci un’auto blu al posto della fiaccola come simbolo di questo nuovo partito, perché il numero di auto blu che la Regione Lazio ha avuto sotto il tuo Governatorato è stato davvero eccessivo. Mi permetto di farti presente che non è obbligatorio usarne (la vicepresidente della Camera Giorgia Meloni, alla quale ti rivolgi con insolita scortesia, ha scelto - diversamente da te - di non utilizzare questo ‘privilegio’ e ha scelto anche di non fare di questa abitudine propaganda). Le nostre sedi, i nostri comizi sono stati trasformati in quel periodo in luoghi circondati da quelle auto blu che dici di disprezzare, con stuolo di autisti, segretari e guardie del corpo. Mi avete fatto vergognare di essere di destra. Non hai avuto la responsabilità esclusiva di quella ‘degenerazione’

, te lo riconosco, ma una concorrente responsabilità oggettiva.
Sono argomenti che conosci, che ho provato a sottoporti già in passato quando momenti indimenticabili mi hanno dato la sensazione che, di lì a poco, avremmo cambiato il mondo. Non è andata così, purtroppo. Hai rappresentato per tanti una speranza e poi una delusione, ma questo non significa nulla perché nella storia delle persone e dei popoli niente è immobile, come ha dimostrato la tua irresistibile ascesa. Se sei davvero quel militante che affermi, rinuncia alla ribalta e ai fuochi d’artificio, sforzati di fare autocritica (è l’altra faccia della verità) e sarai accolto a braccia aperte nella comune famiglia che dici di voler abbandonare. Perché la persona che sta mollando gli ormeggi non è Francesco Storace, il caterpillar, il comunicatore, il ‘piccolo principe’ (appesantito da un po’ di pancia), ma la caricatura del Governatore. Lascia quel ricordo al suo destino, insieme all’autoritarismo, e torna ciò che sei stato, un esuberante e generoso ragazzo di destra. L’esperienza trascorsa ti renderebbe praticamente invulnerabile.
Sono stato duro, lo so, ma capisci che era insopportabile per molti di noi farsi dare “lezioni di destra”. Le mie sferzate erano e restano quelle di chi non vuole assistere a una nostra vittoria senza di te. Sarebbe una mezza sconfitta… Pensaci.
Fabio Rampelli

GRAZIE FABIO CON QUESTO ARTICOLO HAI RAPPRESENTATO IL PENSIERO DI UN INTERA COMUNITA', PER CHI IN QUESTI ANNI HA FATTO POLITICA CON TE SA' COSA VUOI DIRE CON QUESTO INCISO E SA CHE QUESTA REPLICA ERA DOVEROSA E LEGITTIMA, CON LA SPERANZA, CHE ANCHE STORACE CAPISCA CHE LA NOSTRA COMUNITA' (A.N.) DEVE ESSERE UNITA E MENO LITIGIOSA, NOI CONTINUIAMO A CREDERCI E A COMBATTERE IL NULLA CHE AVANZA......

venerdì 13 luglio 2007

Trenitalia BOIA !!!!!!

VERGOGNA NAZIONALE


Ormai non mi sorprendo più di niente, sono anni che viaggio sui treni e sono anni che vado incontro a mille disagi. Ormai andare tranquillamente in Sicilia è diventata un impresa, da qualche anno trenitalia, ha pensato un nuovo piano commerciale che consiste nell'aumentare i prezzi dei biglietti e diminuire i servizi minimi, certo il piano riguarda solo il sud, ma poco importa che migliaia di persone affrontano sacrifici per tornare a casa anche una sola volta all'anno. Infatti come già denunciato su questo blog
trenitalia ha deciso di risolvere i disservizi eliminando direttamente i treni con un piano che ha dell'incredibile e che lascerà la nostra amata regione, isolata e tagliata fuori dall'Europa.
Molti si sono già attivati per evitare questa scellerata decisione, ma non basta, bisogna lottare per difendere un nostro diritto, chiediamo solo di poter viaggiare in treni decenti(visti i prezzi) e di avere il servizio garantito in un paese civile che si affaccia a nuove tecnologie e innovazioni.
Questi disagi sono ormai la regola, lo dimostra un filmato esclusivo pubblicato oggi dal corriere.it che denuncia il treno della vergogna, l'espresso Milano-Palermo delle 19:45, questo treno, come denunciano i passeggeri è composto da carrozze fatiscenti, senza pulizia e senza aria condizionata.
Guardate e leggete il servizio scoprirete come si viaggia verso il "terzo mondo........."

mercoledì 11 luglio 2007

Vergogna Amato !!!!!!!

Il ministro dell'inteno Giuliano Amato, durante un convegno sull'Islam e l'integrazione, ha dichiarato che picchiare una donna è una tradizione siculo-pakistana.

L'intervento del ministro:

«Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. Ma c'è una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario. Dobbiamo uscire da questa tradizione». A sottolinearlo è stato il ministro dell'Interno Giuliano Amato nel suo intervento al convegno su Islam e integrazione. L'ex premier ha ricordato come solo fino agli anni '70 in Sicilia c'erano costumi e tradizioni non molto distanti da quelli che ora in Italia sono importate dagli immigrati di alcuni gruppi musulmani.«Dobbiamo evitare di imputare a Dio - ha detto il responsabile del Viminale - il Dio dei cristiani e dei musulmani, che in realtà è lo stesso, ciò che è da imputare invece agli uomini». Secondo Amato quando parliamo degli immigrati, in particolare dei musulmani, bisogna evitare di considerarli dei «blocchi umani» piuttosto che singole persone. «Non esiste il concetto noi contro gli altri - ha precisato - Se lo deve cacciare fuori di testa tutto l'Occidente: ognuno di noi è diverso e questo è importante soprattutto quando si parla di Islam». Amato avverte: «Sono una minoranza ma comunque sono troppi, mi spiace dirlo, i miei concittadini che in nome dei valori cristiani vogliono respingere gli altri».

Frasi assurde che scatenano la reazione dei politici siciliani:

La prima a replicare è l'ex ministro di Forza Italia Stefania Prestigiacomo: «Il ministro Amato deve chiedere scusa ai siciliani, oppure lo querelo». E poi Vizzini, senatore di Forza Italia: «Sono certo che un uomo colto ed equilibrato come Amato saprà spiegare meglio il proprio pensiero rispetto a quanto riportato dalle agenzie a proposito della violenza sulle donne ed i siciliani». Il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, Angelino Alfano ha detto di «non comprendere come mai il ministro Amato, peraltro di origini siciliane, abbia potuto asserire affermazioni così abnormi». Per il deputato di An Carmelo Briguglio si è tratta di «una caduta di stile e un atto di crassa ignoranza su costumi e tradizioni siciliane. Il ministro dell'Interno poteva risparmiarselo. Adesso si scusi con i cittadini dell'Isola».

NATURALMETE TUTTI NOI SICILIANI CI SENTIAMO OFFESI DALLE FRASI PRONUNCIATE DA UN MINISTRO DELLA REPUBBLICA, SIAMO STANCHI DI ESSERE ETICHETTATI CON LUOGHI COMUNI, SIAMO STANCHI DI ESSERE CONSIDERATI CITTADINI DI SERIE B E SIAMO STANCHI DI SUBIRE L'INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI, IL POPOLO SICILIANO HA DATO TANTO A QUESTA NAZIONE E CONTINUA A LOTTARE PER CREARSI UN FUTURO MIGLIORE...... MA NON ACCETTIAMO PIù VESSAZIONI E MANCANZE DI RISPETTO......

Allarme violenza nella capitale...

"Nuovi volantini di brigatisti Roma ripiomba negli anni 70"

Una locandina con una stella a cinque punte e alcuni episodi di violenza politica fanno ripiombare Roma in un clima da «anni di piombo». Il più eclatante è il ritrovamento, domenica mattina a piazza Novella (nel quartiere Trieste-Salario), di un volantino affisso su un segnale stradale con la scritta «sparare per vivere, vivere per sparare», al centro il disegno di una P38 e sotto la stella delle Brigate Rosse. Inquietante anche la firma: «Nulla è finito», la stessa che si legge sul sito internet del «Soccorso rosso internazionale» (il movimento che aveva espresso solidarietà ai due presunti terroristi arrestati a Padova) nella foto in ricordo di Mario Galesi, il brigatista ucciso il 2 marzo 2006 in uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine sul treno Roma-Firenze.
Molto probabilmente il volantino incriminato è comparso a piazza Novella sabato scorso: proprio lì infatti era transitato il corteo organizzato da associazioni e partiti della sinistra antagonista in seguito ai fatti avvenuti nella vicina Villa Ada lo scorso 28 giugno, quando un gruppo di giovani a volto coperto e armati di mazze aveva fatto irruzione gridando «duce, duce» mentre era in corso un concerto della «Banda Bassotti» (un gruppo vicino ai centri sociali), seminando il panico e provocando il ferimento di due persone. Una manifestazione ad alta tensione quella di sabato scorso, finita senza incidenti ma vissuta in un quartiere super-blindato perché il tragitto sfiorava un piazza storicamente di destra come piazza Vescovio, collocata a poche centinaia di metri da dove è stata ritrovata la locandina Br.
Ma a testimoniare il clima da anni Settanta che si respira nella Capitale contribuiscono altri due episodi: il primo alla Garbatella, dove la notte scorsa è stata lanciata una bomba carta contro il circolo di Forza Italia, frantumandone il vetro della porta d’ingresso. Il secondo a Tor Pignattara, nella notte tra sabato e domenica: qui i militanti del circolo di An e Azione Giovani hanno trovato la serranda imbrattata di simboli «rossi» e manifesti con le scritte «meno morti sul lavoro, più fascisti morti» o «fascisti come i prosciutti, tutti appesi». A firmare quest’ultimo atto, la sigla «Laboratorio rivoluzionario gatto selvaggio e falce e martello».

venerdì 6 luglio 2007

Giu' le mani dalla fiaccola......!!!!!!!

Giorgia Meloni interviene sul caso Storace
"Decisione non condivisibile ma rispettabile,
mostri lo stesso rispetto togliendo la fiaccola dal suo logo"
Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente nazionale di Azione Giovani dichiara in una nota: “Consideriamo non condivisibile la scelta di Francesco Storace di lasciare Alleanza nazionale ma la rispettiamo, come rispettiamo la sua storia. Proprio per questo però ci aspettiamo lo stesso rispetto per la nostra organizzazione giovanile”.

Storace sa bene che quella fiaccola, il simbolo che ha scelto per il suo nuovo movimento appartiene, storicamente ai giovani della destra, dalla Giovane Italia, al Fronte della Gioventù fino ad Azione Giovani. Sa bene che in essa si riconoscono migliaia di ragazzi: quelli che ogni 19 luglio a Palermo ricordano con una fiaccolata il giudice Paolo Borsellino, sfilando contro la mafia e avanzano nuove proposte per sconfiggerla; quelli che quest’anno in tutte le università d’Italia hanno contestato duramente il governo, opponendosi ai tagli previsti dalla Finanziaria; quelli che oggi nella Conferenza dei presidenti delle Consulte provinciali italiane possono contare sul gruppo più numeroso; quelli che nelle amministrazioni locali ogni giorno avanzano progetti e proposte; che per il 10 febbraio si sono mobilitati in ogni città per intitolare una via, una piazza ai nostri martiri del confine orientale; che il 26 giugno, in occasione della giornata mondiale contro la droga hanno avviato una campagna di sensibilizzazione nazionale per opporsi alla legge Ferrero, consegnando un enorme spinello al ministro della Solidarietà sociale; quelli che in tutta Italia ogni giorno subiscono attacchi di violenza politica e decidono di non rispondere con la violenza ma con la militanza e la passione; quelli che in occasione del referendum sulla procreazione assistita hanno avuto il coraggio e la forza di portare avanti le loro idee nonostante le dissonanze con il partito; quelli che quotidianamente non si accontentano di fare testimonianza ma lavorano per costruire un futuro diverso” continua l’esponente di Ag.

“Storace sa bene quanto sia per noi rappresentativa ed identitaria la fiaccola, come sa bene che pur mantenendo fermo il principio di autonomia i ragazzi di Azione Giovani si riconoscono in Alleanza nazionale. Utilizzare il nostro simbolo per lanciare un diverso movimento significa impropriamente coinvolgere la nostra organizzazione in una diatriba che non ci interessa. Chiediamo a Storace di modificare il suo logo, perché non vorremmo mai trascinare un simbolo così importante e ricco di storia nello strumento di un’imbarazzante querelle legale”, conclude Giorgia Meloni.