L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)

mercoledì 30 maggio 2007

CAPO D´ORLANDO, PIOGGIA DI ADESIONI AL SIT IN FERROVIARIO


Si prevede una partecipazione massiccia alla manifestazione di venerdì a Capo d’Orlando organizzata contro il previsto piano di ridimensionamento di Rfi lungo la tratta ferroviaria Messina Palermo.


Dopo l’appello del sindaco Enzo Sindoni, si moltiplicano le adesioni: l’1 giugno alla stazione di Capo d’Orlando sventoleranno le bandiere dei sindacati e dei partiti del centro-destra e del centro sinistra. La Cisl ha già organizzato una iniziativa a Messina, adesso la Uil, in un comunicato del segretario Costantino Amato, chiede la convocazione urgente di una conferenza di servizi che si ponga il preciso obiettivo di interloquire con il governo nazionale e regionale e con Rfi, pretendendo impegni certi in direzione del completamento del raddoppio ferroviario. La Uil sarà dunque a Capo d’Orlando venerdì, la protesta quindi sarà anche contro il governo nazionale che non può pensare di rilanciare il Mezzogiorno marginalizzando al contempo un territorio strategico come quello messinese. Per contrastare questo disimpegno, il taglio delle fermate e la soppressione dei terni a lunga percorrenza, ci si attende una straordinaria mobilitazione che coinvolga cittadini, lavoratori e imprenditori.
La nuova strategia della RFi viene bollata come antidemocratica ingiusta e allarmante.
Alla manifestazione di venerdì hanno aderito anche molti parlamentari: i deputati regionali della Margherita Laccoto e Rinaldi, Currenti di Alleanza Nazionale, Calanna dei Ds, Ballistrieri di Uniti per la Sicilia, mentre Carmelo Briguglio deputato di An, sta per presentare una interrogazione al ministro per le infrastrutture.

martedì 15 maggio 2007

L'ORLANDINA E' SALVA... IL SOGNO CONTINUA....







UPEA CAPO D'ORLANDO-BIPOP REGGIO EMILIA-76-71.

Upea: Busca 3, Tourè 16, Wells 7, Mokongo 6, Francis 8, Fevola, Pomenti n.e., Fabi n.e., Young 22, Gioulekas 12, Rabaglietti n.e., Rush 2. Coach: Giovanni Perdichizzi.

Bipop: Mauceri n.e., Flores 10, Beard 10, Ortner 4, Lamma 5, J. Baxter 10, Boscagin, Carra 8, Ress 6, Violette 1, Minard 17. Coach: Massimiliano Menetti.

L'Upea Orlandina ha scritto un'altra pagina della sua bellissima favola. E' bastata una sola partita per mettersi dietro i dubbi e le polemiche venuti fuori nel girone di ritorno e per pareggiare lo strepitoso girone di andata. Stendendo la Bipop Reggio Emilia, i paladini, hanno conquistato la seconda salvezza in serie A e spedito all'inferno,(retrocessione in Legadue), i reggiani e alla fine l’urlo liberatorio “serie A-serie A”, scandito dal popolo biancazzurro, ebbro di felicità, in un “Pala Fantozzi” gremitissimo e ribollente.

giovedì 10 maggio 2007

40 minuti per difendere un sogno !!!











WHIRPOOL VARESE-UPEA CAPO D’ORLANDO-86-75.

Whirpool: Capin 9, Hafnar 2, Howell 11, Holland 12, De Pol 5, Galanda 7, Keys 7, Carter 19, Fernandez 14, Genovese n.e., Antonelli n.e., Gergati n.e. Coach: Ruben Magnano.

Upea: Mc Fagdon 8, Busca 2, Tourè 9, Wells 18, Mokongo 7, Francis 8, Fevola n.e., Pomenti n.e., Fabi n.e., Young 22, Rabaglietti n.e., Rush 1.Coach: Giovanni Perdichizzi.

Si è conclusa con un altra sconfitta la partita di basket fra Varese e Orlandina, i lombardi hanno imposto il fattore campo affondando i siciliani e condannandoli ad un finale Thrilling, domenica infatti l'upea avrà a disposizione l'ultimo match ball della stagione, una partita senza appelli, per lo più contro un avversario (Reggio Emilia) che deve vincere per salvarsi. Ma adesso è inutile piangere sul latte versato: bisogna solo pensare alla partita della vita di domenica al “Pala Fantozzi”,con tre possibilità per potersi salvare: vincere, perdere e sconfitta di Avellino in casa con Biella, perdere e sconfitta di Teramo sul parquet del Montegranaro che, come i piemontesi, necessita della vittoria se vuole un posto nei play-off
Servirà un impresa, di quelle che restano negli annali e servirà tutto il calore della tifoseria orlandina per incitare una squadra che rappresenta per tutti un sogno.

NOI ULTRAS CI SAREMO... COME OGNI "MALEDETTA DOMENICA"....


martedì 8 maggio 2007

Presidenziali in Francia - ALLEZ SARKOZY !!!

La Francia volta pagina e si affida ad un uomo di 52 anni, figlio di immigrati. E' il sogno di Nicolas Sarkozy che si concretizza, di un politico di professione che ha capito il paese e ha preso il timone della destra francese rompendo con la tradizione chiracchiana, indicando nuovi obiettivi, nuovi valori. La vittoria è stata netta - il 53% dei francesi gli ha detto di sì e si e affidato al suo progetto - al termine di una campagna che ha visto come raramente una partecipazione popolare tanto forte. Non solo manifestazioni, incontri, dibattiti e kermesse hanno visto la presenza di centinaia di migliaia di francesi, ma soprattutto l'affluenza ai seggi (attorno all'85%) ha mostrato un ritorno in massa degli elettori. Nel primo saluto ai suoi sostenitori Sarkozy, emozionato ma fermo, ha rivolto un saluto a Segolene Royal e le ha espresso il proprio rispetto. Di fronte ad un brusio dei suoi ha intimato: "rispettate madame Royal per i milioni di francesi che l'hanno votata".
La candidata socialista ha riconosciuto da parte sua la sconfitta ma ha promesso di "continuare" per proseguire la sua lotta per il rinnovamento della sinistra. E rivolgendosi ai tanti sostenitori che nonostante la sconfitta continuavano a chiamarla a gran voce ha detto:" siate fiduciosi, mantenete intatto il vostro entusiasmo. Altri appuntamenti democratici ci aspettano". Il presidente eletto ha voluto ribadire fin dal suo primo intervento i temi di fondo della sua campagna: il tema dei valori - lavoro, autorità, onestà, fraternità, grandeur - tema centrale per quest'uomo deciso e talora spigoloso, che ha scelto contro il parere di tanti amici e collaboratori la direzione di una campagna elettorale che si è dimostrata centrata e vincente. Nel suo primo intervento ha lanciato un appello agli africani "per decidere insieme una politica di immigrazione e definire una politica di sviluppo ambiziosa"; ha chiesto a Washington di non ostacolare "la lotta contro il riscaldamento del pianeta"; ha chiesto ai partner europei di ascoltare "la voce dei popoli" ribadendo di credere "sinceramente e profondamente" nella costruzione europea. Ed ha infine promesso che la Francia sarà a fianco "degli oppressi del mondo". Sarkozy si è detto cambiato dopo l'investitura ufficiale del partito il 14 gennaio del 2007. Da allora la sua preoccupazione é stata di convincere i francesi che quella del paese è prima di tutto una crisi morale, di identità. E' per questo che ha messo in prima linea la necessità di ristabilire "l'ordine, l'autorità, il rispetto", Ed è per questo che ha combattuto una battaglia che i socialisti hanno giudicato un po' 'retro'', quella contro il maggio 68. Un altro punto di aggregazione è avvenuto attorno all'immigrazione, un sì alla sua politica di poter scegliere chi arriva nel paese, di definire nuove condizioni perché un immigrato abbia la possibilità di lavorare e di soggiornare.
E' in realtà una lunga campagna quella che Sarkozy ha condotto fin da quando era ministro dell'interno nel 2002: da allora ha piantato i suoi punti di riferimento nel paese, ha spinto lentamente l'elettorato dell'estrema destra di Jean Marie Le Pen verso i suoi riferimenti, gli ha offerto temi e soluzioni che hanno in parte svuotato la capacità di attrazione del vecchio leader del Fronte Nazionale, che la posizione radicale di Jacques Chirac aveva posto in un ghetto, isolandolo ma isolando anche quei voti che ora sono scivolati verso la nuova destra di Nicolas Sarkozy. Passa anche attraverso queste scelte la rottura soffice con il passato neo gollista, anche se Sarkozy è stato attento a porne i simboli - il generale, il suo paese natale, la sua tomba - al centro del suo giuramento di fedeltà al paese e alla sua "grandeur". L'ex primo ministro Jean Pierre Raffarin ha riconosciuto a Sarkozy la capacità di aver ridato alla destra contenuti e obiettivi di cui era carente; un partito di potere ma anche un movimento capace di mobilitare le morali e le coscienze. E' il progetto che ora dovrà mostrare di saper applicare nei cinque anni che ha di fronte come presidente della repubblica di Francia