L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)

mercoledì 28 maggio 2008

Scontri e violenza alla Sapienza di Roma

La rissa soppiata ieri alla Sapienza tra militanti di Forza Nuova e studenti del collettivo di sinistra, in via De Lollis è l'ennesimo episodio di violenza perpetrato all'interno del primo ateneo romano. Da molto tempo ormai La Sapienza è sempre più schiava di alcuni "gruppuscoli" di studenti che si arrogano il diritto di decidire, cosa si possa o non possa fare, all'interno dell'università, il tutto condito con ripetuti atti di violenza verso coloro che vengono reputati nemici e indesiderati. Quello che è successo ieri nei pressi della Sapienza è intollerabile, da sempre i "veri studenti" si sono posti contro ogni forma di integralismo e intolleranza, auspicando anche che i responsabili di aggressioni vengano perseguiti. Resta comunque grave il problema, è assurdo che, in un Università libera e centro intellettuale esistano delle vere e proprie zone franche dove la democrazia e la libertà di pensiero sono ormai un utopia e dove non viene più garantita, a tutti, la possibilità di manifestazione e organizzare iniziative culturali . E’ triste infatti dover constatare come l'ateneo romano sia schiavo dell'azione intimidatoria dei collettivi e tutto ciò è tutt’altro che episodico e anche se conquista le prime pagine della grande stampa solo nelle occasioni importanti, come per la mancata visita del Papa o per scontri particolarmente violenti, c'è da dire che questo è un problema giornaliero, vissuto da molti studenti che voglio fare politica all'interno della Sapienza, intimidazioni e atti d'intolleranza si verificano ogni qual volta qulcuno cerca di esperimere un concetto diverso da quelli dei collettivi.
Ma la cosa ancor più grave è che tutto ciò viene fatto senza che le istituzioni universitarie intervengano, il Rettore o chi per lui, per l'ennesima volta ha dimostrato la sua totale ineguatezza a gestire determinate situazioni, non riesce a garantire, all'interno dell'ateneo più grande d'Europa, la libertà d'espressione e l'incolumità degli studenti. Molte volte è stato richiesto un suo intervento per avere un minimo di legalità, ma non sono mai arrivate risposte serie e precise, i collettivi continuano a fare il bello e il cattivo tempo, con aule occupate e utilizzate per fini tutt'altro che didattici, con studenti aggrediti e minacciati giorno per giorno.Tutti naturamente, ci auspichiamo che l'università non ritorni un luogo di scontro e violenza come lo era molti anni fa, ma c'è da constatare che il clima è molto caldo e qualcuno si è messo in testa di alzare la tensione, questo è molto pericoloso perchè fa tornare alla mente episodi passati che mai avremmo voluto ricordare, bisogna rifiutare la logica degli opposti estremismi e cercare di far tornare l'università un luogo di confronto culturale, dove tutti possano esperimere la propria opinione. Sappiamo bene che l'impresa è difficile e che molti remano in direzione totalmente opposta, cercando di imporsi con il plauso di professori e baroni, la sfida quindi è ardua e difficile, ma sicuramente non verrà lasciato terreno fertile a coloro che con il mito dell'antifascismo militante, hanno trasformato l'università in terreno di battaglia, del resto chi non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.

martedì 27 maggio 2008

Azione Universitaria Roma contro ogni forma di violenza all’interno dell’università

Roma 27 Maggio 2008

Rissa tra militanti di Forza Nuova e studenti del collettivo di sinistra oggi in via De Lollis. Simone Pelosi, Presidente provinciale di Azione Universitaria: “Condanniamo categoricamente tutti gli atti di violenza all’interno dell’università, quello che è successo oggi nei pressi della Sapienza è intollerabile. Da sempre ci siamo posti contro ogni forma di integralismo e intolleranza auspicando che i responsabili di aggressioni vengano perseguiti. Resta comunque il problema, assurdo per una democrazia evoluta quale dovrebbe essere quella italiana, di intere zone franche che esistono in alcune città e in alcuni atenei dove, a dispetto di ogni teorica propensione della sinistra al dialogo, non sono garantite la libertà di pensiero e di manifestazione. E’ triste infatti dover constatare che l’azione di gendarmeria dei collettivi è tutt’altro che episodica, anche se conquista paginate della grande stampa solo nelle occasioni importanti, come per la mancata visita del Papa o per scontri particolarmente violenti. E’ bene comunque constatare che questi diritti inalienabili nella Sapienza non sono affidati al Rettore né alle forze dell’ordine, ma seguono la triste procedura del gradimento degli ultra-comunisti”. Conclude Pelosi: “ il Rettore ha dato una nuova dimostrazione di inettitudine, anche questa volta non è riuscito a fare il suo dovere, non si può in un primo tempo concedere un’aula per un convegno sulle foibe e ritirarla a seguito delle proteste degli estremisti di sinistra”.

venerdì 23 maggio 2008

16 Anniversario della strage di Capaci

23 maggio 1992 - 23 maggio 2008.

Sono passati sedici anni dalla strage di Capaci, da quella terribile esplosione in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro

Sono 16, oggi, gli anni che sono passati dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato brutalmente dalla Mafia. Si sono aperte con lo sbarco a Palermo di oltre 1.200 studenti dalla Nave della legalità le celebrazioni in memoria di Giovanni Falcone, il magistrato trucidato dalla mafia nella strage di Capaci del 23 maggio del 1992 insieme alla moglie, Francesca Morvillo, e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
Ad accogliere gli studenti nell’aula bunker del capoluogo siciliano, luogo dove a metà degli anni ’80 fu celebrato il primo maxiprocesso contro la cupola di Cosa nostra istruito proprio da Giovanni Falcone, c’erano la ministra della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il sindaco della città, Diego Cammarata, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, la sorella del giudice ucciso a Capaci, Maria Falcone.
”Provo sempre una grande emozione nel ritrovarmi qui a ricordare Giovanni – ha detto la sorella del magistrato – Quest’aula rappresenta per tutti noi italiani la caduta del mito dell’invulnerabilità della mafia e dell’impunibilità dei mafiosi”.
Dopo l’intervento di Maria Falcone, ha preso la parola la neo ministra della Pubblica Istruzione Gelmini la quale ha messo in rilievo l’importanza della numerosa presenza degli studenti alla manifestazione in ricordo del magistrato simbolo, insieme a Paolo Borsellino, della lotta al potere mafioso. ”I tanti giovani che sono qui – ha detto la ministra della Pubblica Istruzione – danno senso alla morte di due eroi nazionali che non dimenticheremo mai. Questa è una giornata di grande valore che acquista un senso importantissimo perché i tanti giovani giunti a Palermo sono qui non solo per commemorare Falcone e Borsellino, ma per raccogliere il loro testimone nella lotta alla mafia”.
Per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, quella presente oggi a Palermo rappresenta una generazione nuova, diversa dalle altre, in quanto ha non solo la speranza del riscatto ma anche la fiducia nel successo. Un sentito ringraziamento agli studenti provenienti da tutta l’Italia è stato espresso dal Procuratore antimafia, Piero Grasso, giunto anch’egli a Palermo a bordo della Nave della legalità.
”Dobbiamo essere noi a preparare il terreno ai giovani che saranno la classe dirigente del domani, noi col nostro esempio di impegno e legalità e dobbiamo tenere ancorati i ragazzi alla nostra terra – ha sottolineato Grasso – Rivivere giorni come questi significa tornare a provare rabbia e disperazione, ma anche ricordare un amico con la speranza che oggi a rischiararci sia una luce diversa”.
A Maria Falcone è stata recapitata una lettera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale non ha potuto partecipare all’evento a causa di impegni assunti precedentemente.
Nella missiva, il Capo dello Stato ha evidenziato che il barbaro agguato di Capaci ha segnato un terribile attacco alle istituzioni del Paese da parte della mafia alla quale si è saputo tuttavia reagire adeguatamente nel segno dell’unità.
”L’impegno e la partecipazione di allora – scrive Giorgio Napolitano – non possono subire flessioni, non è consentito ridurre il livello di attenzione rispetto alla mafia. Un fenomeno pervasivo, pronto ad attuare strategie più sofisticate per insinuarsi nella società minandone la vita democratica, la coesione e il progresso”.



Non li avete uccisi......
Le loro idee cammineranno sulle nostre gambe....

giovedì 22 maggio 2008

In ricordo di Giorgio Almirante

22 Maggio 1988 - 22 Maggio 2008

"Vivi come se tu dovessi morire subito
Pensa come se tu non dovessi morire mai"


venerdì 16 maggio 2008

15 Maggio 2008 - Pozzecco chiude la carriera

Nel giorno in cui il playmaker di Capo d'Orlando da l'addio al basket, l'Air chiude la serie con la Pierrel, conquistando in un colpo solo l'accesso alle semifinali e alla prossima Eurolega.

Gianmarco Pozzecco celebrato dal presidente avellinese Ercolino. LaPresse

15 maggio 2008 - Gara-3 dei quarti di finale nei playoff di serie A: Avellino chiude la serie con Capo d'Orlando e vola in Eurolega, ma è soprattutto la serata di Gianmarco Pozzecco che dà l'addio al basket, salutato dall'ovazione del pubblico.

Air Avellino-Pierrel Capo d'Orlando 89-79 (serie 3-0)

Avellino entra nella storia. Capo d’Orlando cade per la terza volta e al Pala Del Mauro fa capolino il logo dell’Eurolega. Lacrime di gioia a fiumi, ma anche attimi di sincera commozione come quella che accompagna Gianmarco Pozzecco all’uscita dal parquet della sua ultima gara. Gli irpini lasciano esaurire le residue energie degli avversari che resistono solo un tempo trascinati da un positivo Wallace. L’Air costruisce la sua partita banchettando sotto le plance mentre un eccezionale Smith, al suo season high con 35 punti, fa saltare i piani di coach Sacchetti. L’avvio è nel segno di Wallace. L’ex Princeton mette su una prima frazione da urlo con 15 punti (3/3 dalla lunga distanza). La partita sale di tono con l’artiglieria pesante. I siciliani pur non assistiti dal solito Pozzecco, premiato nel pre-gara come miglior assist-man del campionato, chiudono in vantaggio il primo quarto (23-25 al 10’). Avellino però non si lascia intimorire, fa la voce grossa a rimbalzo e prova a scappar via. La Pierrel smarrisce la via del canestro e gli irpini si distendono in transizione con Green a dettare i giusti tempi. L’atletismo di Smith e due triple di un chirurgico Lisicky valgono il +10 (43-33 al 19’). Al ritorno in campo saltano i nervi a Wallace, sanzionato prima con un antisportivo e poi con un tecnico. Sacchetti si gioca la carta dei qAvellino entra nella storia. Capo d’Orlando cade per la terza volta e al Pala Del Mauro fa capolino il logo dell’Eurolega. Lacrime di gioia a fiumi, ma anche attimi di sincera commozione come quella che accompagna Gianmarco Pozzecco all’uscita dal parquet della sua ultima gara. Gli irpini lasciano esaurire le residue energie degli avversari che resistono solo un tempo trascinati da un positivo Wallace. L’Air costruisce la sua partita banchettando sotto le plance mentre un eccezionale Smith, al suo season high con 35 punti, fa saltare i piani di coach Sacchetti. L’avvio èuattro piccoli. Beck scalda la mano da oltre l’arco, ma il divario sotto le plance è a tratti imbarazzante (56-46 al 25’). Una giocata da tre punti di Pozzecco ringalluzzisce gli ospiti che salutano favorevolmente gli errori dalla lunetta di Williams e il quarto fallo di Burlacu. Una tripla della mosca atomica e una del rientrante Wallace riaprono il match (60-57 al 28’). Ci pensa uno Smith straripante (15 punti nel terzo quarto) a riallungare costruendo da solo un parziale di 9-2. Avellino chiude sul 69-63, ma incassa il quarto fallo di Williams. Smith non si ferma e un paio di palloni recuperati da Green compensano un paio di topiche di Bryan. Capo d’Orlando insiste senza successo con il tiro dalla lunga. Falls è freddo e l’Air si esalta con le stoppate di Campbell e le giocate di Green (79-67 al 35’). I padroni di casa chiudono in surplasse mentre il pubblico riserva la standing ovation a Pozzecco che esce in lacrime tra gli abbracci dei compagni e degli avversari.

Grazie Pozz.... per essere venuto a Capo d'Orlando, per averci regalato un sogno, per essere un pazzo scatenato, per averci scelto come ultimo pubblico a cui regalare le tue magie, per aver rappresentato questo splendido sport e per essere unico e inimitabile. Penso che nel nostro piccolo paese, che molti giocatori snobbano, tu ti sia trovato a meraviglia, hai subito apprezzato il nostro immenso spirito e ti sei fatto adottare da tutte le famiglie di Capo d'Orlando, noi nn dimenticheremo mai i tuoi lampi di genio e le tue divertentissime "cazzate", ci hai regalato un sogno e noi lo ricorderemo per sempre.... non penso che ti sia offeso se da parte nostra non hai mai sentito un coro, il nostro affetto te lo abbiamo sempre dimostrato in ogni angolo dello stivale, siamo sempre stati vicini a te e alla squadra per coronare tutti insieme questa splendida stagione... ONORE a te campione d'altri tempi e ONORE a noi (ultras) che con coerenza e mentalità ci siamo e ci saremo sempre.

domenica 11 maggio 2008

La Meloni prima tra i ministri

Fonte: Repubblica
Una ricerca Ipr Marketing per Repubblica: nuovo esecutivo al 49%
Meglio Berlusconi (53%), Carfagna e Calderoli i meno graditi (38%)

Governo, fiducia da conquistare

ROMA - Record per i tempi per la formazione, ma non ancora per la fiducia. In partenza il IV governo Berlusconi non entusiasma gli italiani. È quanto emerge da un sondaggio Ipr Marketing, il primo sul nuovo esecutivo. Un inizio col freno a mano tirato per la squadra del Cavaliere, in cui ripone fiducia solo il 49% degli intervistati. Va un po' meglio al premier, che riscuote il consenso del 53% del campione. Percentuali nettamente inferiori a quelle con cui si inaugurò il governo precedente: la squadra di Prodi nel luglio del 2006 incassava il favore del 63% degli italiani, con il premier al 58%.

Nella squadra di ministri a guidare la graduatoria è la più giovane del gruppo: il neoministro per le Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, con il 62% dei consensi. Proprio la sua giovane età potrebbe rappresentare un elemento di novità, apprezzato dagli italiani. Subito dietro il ministro degli Esteri, Franco Frattini (61%), il titolare dell'Interno, Roberto Maroni (60%) e il ministro dell'Economia (56%). Chiude la classifica un'altra new entry a Palazzo Chigi, Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, che si ferma al 38%. Poco meglio va a Roberto Calderoli (39%), di cui forse risultano poco apprezzate le trovate "goliardiche". Appaiata con il neoministro per la "Semplificazione", Maria Stella Gelmini, responsabile dell'Istruzione, che sconta però la scarsa notorietà (17%). Per quanto riguarda la fiducia nei partiti, in ascesa l'Idv che riscuote lo stesso livello di fiducia del Pdl (46%), mentre sembra essere in difficoltà il Pd (38%).

LA FIDUCIA NEI MINISTRI DEL GOVERNO

MINISTERO MINISTRO Fiducia
Notorietà' Posizione
POLITICHE GIOVANILI GIORGIA MELONI 62 46 1
ESTERI FRANCO FRATTINI
61 69 2
INTERNO ROBERTO MARONI
60 85 3
ECONOMIA
GIULIO TREMONTI
56 94 4
WELFARE MAURIZIO SACCONI
53 26 5
GIUSTIZIA ANGELINO ALFANO
51 25 6
AMBIENTE STEFANIA PRESTIGIACOMO
50
81
7
DIFESA IGNAZIO LA RUSSA
47 86 8
ATTIVITA' PRODUTTIVE CLAUDIO SCAJOLA
47 64 8
FUNZIONE PUBBLICA RENATO BRUNETTA
45 30 10
INTRASTRUTTURE E TRASPORTI ALTERO MATTEOLI
45 43 10
BENI CULTURALI
SANDRO BONDI
44
67
11
RIFORMA FEDERALE UMBERTO BOSSI 43 94 12
AFFARI REGIONALI RAFFAELE FITTO
42 25 13
POLITICHE COMUNITARIE ANDREA RONCHI
42
45 14
POLITICHE AGRICOLE LUCA ZAIA
40 12 15
ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA GIANFRANCO ROTONDI
40 36 17
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO ELIO VITO
40 33 18
ISTRUZIONE, UNIVERSITA', RICERCA MARIA STELLA GELMINI 39
17 19
SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA ROBERTO CALDEROLI
39 88 20
PARI OPPORTUNITA' MARA CARFAGNA
38 53 21

venerdì 9 maggio 2008

Intervista al neo Ministro Giorgia Meloni

"Aiuterò i veri eroi: i precari che fanno figli"

Roma - È il ministro più giovane della storia d’Italia. Ma lei non vuole enfatizzare, e sospira: «Così dicono gli uffici delle statistiche». Ha battuto per un anno il primato di Enrico Letta nel primo governo Prodi. Il primo abbraccio «a Fabio Rampelli, il dirigente che mi ha buttato in pista a 21 anni, candidata alla Garbatella. Quella sì che era una follia». Arriva alla cerimonia del Quirinale a piedi («sono 300 metri, che dovevo prendere? Il cavallo» ), dopo essersi avvicinata al centro con la sua ormai leggendaria Mini verde. Al ministero qualcuno era un po’ stupito. Lei si tiene ancorata al principio stabilito quando è diventata vicepresidente della Camera: «Se c’è un’esigenza di rappresentanza uso l’auto blu, se no guido da me». Facciamo l’intervista mentre corre da Palazzo Chigi a Saxa Rubra, per il primo programma televisivo del suo mandato. Chiedo speranzoso: «Qui c’è un’esigenza di servizio?». Giorgia Meloni sorride: «No, non mi pare». E così finiamo in quattro nella Mini (guida lei): il neo ministro, la sua portavoce Giovanna, e il suo caposegreteria Giovanbattista.

Un minuto prima del giuramento al Quirinale dov’era?
(Sorride) «A brindare nel bar di Alfonso un nostro militante, che ha il locale in via IV novembre».
Sua madre Anna, si è emozionata più questa volta o per l’elezione a Montecitorio?
«Questa volta non se lo aspettava. Se le racconto cos’è successo oggi...».
Cos’è successo?
(Altro sorriso) «Stava facendo la spesa al solito banco del mercato della Garbatella, è arrivato uno della radio e si è messo a chiedere a quelli dei banchi: “Qualcuno conosce la Meloni?”».
E sua madre?
«Il pizzicarolo che in italiano sarebbe quello del banco degli alimentari, le ha lanciato un’occhiata e le ha detto: “Signò me sa che deve parlà lei”».
Sarebbe interessante sapere cosa ha detto la signora Anna.
«Non lo so neanch’io, anche a me farebbe piacere».
Parliamo di cose serie, adesso cambia il numero di telefono?
«Ma che scherza? Non lo cambio da dieci anni...»
Così la chiamano tutti...
«Ecco, approfittiamo dell’intervista, oggi sono riuscita a rispondere a 100 sms. Poi sono andata in tilt. Per i restanti 712 mi impegno a farlo prima della fine della legislatura».
Tutti che le chiedono il primo provvedimento...
«E io li deludo rispondendo: il primo non c’è. Come il secondo e il terzo».
Qui mi aspetto un colpo di scena.
(Sospira) «Vede, i provvedimenti arrivano, li devi varare. Quello che vorrei portare di nuovo è un’idea complessiva. L’idea che si devono cambiare le regole del gioco per la generazione precaria, ovvero quel popolo di persone dai 14 ai 40 anni che oggi devono vivere senza stipendio fisso, senza casa, senza la possibilità di costruirsi una famiglia»
E da dove si comincia?
«In un Paese come questo, che è in mano alle caste e ai privilegi, dalla rivoluzione del merito».
Ovvero?
«Sostituendo l’egualitarismo della sinistra un’idea un po’ chic e un po’ brutale per cui dovremmo essere tutti uguali, con l’uguaglianza».
Qual è la differenza?
«Aspirare all’uguaglianza del punto di partenza ovvero le pari opportunità per tutti piuttosto che l’uguaglianza del punto di arrivo, ovvero il livellamento di tutti».
Ha in mente degli strumenti per farlo?
«I primi due sono il prestito d’onore e la detassazione per le giovani imprese. Il che vuol dire sostenere i giovani, e i loro progetti, indipendentemente dal censo e dal loro patrimonio familiare. Ovvero rompere i privilegi delle rendite che hanno bloccato quelli che in questo Paese avevano delle idee».
Eppure oggi in Italia i giovani fanno notizia solo per delitti e violenze.
«Ed è un altro dei pallini che ho in testa. Passare dal racconto della degenerazione a quello di una generazione. Spostare i riflettori dalle storie di degrado, e provare a raccontare e a far emergere le piccole storie di coraggio quotidiano».
Lei usa la parola coraggio?
«Sì, che cos’altro serve per raccontare ragazzi e ragazze che devono lavorare il triplo per ottenere la metà dei loro padri».
Chi è secondo lei uno di questi eroi quotidiani?
«I precari che fanno figli anche se non sanno come riusciranno a pagargli la scuola. Noi, - intendo i media, la politica, le istituzioni - in questi anni abbiamo guardato solo ai bulli, ai teppisti, ai mostri da stadio. Adesso bisogna provare a voltare pagina»
Lei per anni ha fatto battaglia contro la Melandri, ora prende il suo posto.
«Non condividevo le sue idee, ma ovviamente riconosco che le ha sostenute con serietà e con grande impegno».
Teme la sua opposizione, adesso?
(Grande risata) «So che si era lamentata perché l’avevamo combattuta con un sito ironico politico, melandrina.it. Se riesce a fare meloncina.it mi tolgo il cappello».

di Luca Telese

COMUNICATO STAMPA: Meloni Ministro

Roma, 8 maggio 2008

Azione Universitaria Roma:
“in bocca la lupo al neo ministro
delle politiche giovanili Giorgia Meloni,

una giovane e competente al posto giusto”

All’indomani dell’annuncio della composizione del nuovo governo Berlusconi, Azione Universitaria Roma si congratula con Giorgia Meloni, che ricoprirà il ruolo di ministro alle politiche giovanili. Simone Pelosi, presidente provinciale di AU, dichiara: “Giorgia Meloni è la dimostrazione che persone valide e giovani vengono premiate con ruoli di responsabilità, confermando uno dei valori fondamentali del centro-destra: la meritocrazia”. Si uniscono a quella di Pelosi le dichiarazioni di Matteo Petrella e Cristian Alicata, rispettivamente dirigente nazionale e provinciale di Azione Universitaria: “Giorgia Meloni raggiunge un altro primato, quello di ministro più giovane delle storia della repubblica, è la persona ideale per questo ruolo, una giovane che si occuperà di tutto quello che riguarda l’universo giovanile, porterà la sua già lunga esperienza politica, da presidente di azione giovani e da ex vicepresidente della camera. A lei va un sincero in bocca al lupo, lei che è espressione di un mondo e di un nuovo modo di intendere la politica”.

martedì 6 maggio 2008

Dedicato a chi crede......e a chi ci ha sempre creduto..

Appuntamento con la storia...


11 Aprile l'inizio dei play off di basket... sarà un giorno molto importante, importante per chi questo sogno lo insegue da una vita e per chi in questo sogno ci ha sempre creduto, NOI ci saremo schierati in prima linea, una banda di amici e di giovani pronti a sostenere fino allo strenuo delle forze tutto questo, non sarà solo l'ennesima battaglia, sarà un momento da ricordare per sempre, un momento da vivere intensamemente, coscienti che quello che fino a poco tempo fa era solo un bel sogno adesso può diventare realtà. Questa avventura l'abbiamo iniziata tutti insieme, e tutti, un intero paese, si è stretto intorno a questa squadra, abbiamo vissuto gioie e dolori, vittorie e sconfitte, ma eravamo sempre li, pronti al sacrificio e pronti a gridare con tutte le forze che NOI SIAMO CAPO D'ORLANDO....
Però il destino è strano e ci riserva anche momenti terribili, in questi giorni l'eco della gioia ci è rimasto strozzato in gola, alcuni eventi ci hanno turbato e sconvolto e ci hanno fatto tornare alla triste e cruda realtà, ma questa è la vita... e questi sono i momenti in cui bisogna continuare a credere in qualcosa e bisogna avere forza e coraggio... Ma sono sicuro che il fato sarà benevolo e ci farà urlare di gioia.. ce lo deve, per Enzo che presto sarà di nuovo con noi, per Antonio che ha fatto tanto per il nostro paese e che è volato via in una notte di primavera lasciandoci attoniti e scovolti e per Sergio che in questo momento soffre e ha il cuore distrutto dal dolore. ECCO per loro.... e per molti altri che nn ci sono più, domenica dovremo cantare e lottare, dedicandogli una splendida e storica vittoria...perchè loro ci credono, anzi ci hanno sempre creduto....
Cristian