Ma la cosa ancor più grave è che tutto ciò viene fatto senza che le istituzioni universitarie intervengano, il Rettore o chi per lui, per l'ennesima volta ha dimostrato la sua totale ineguatezza a gestire determinate situazioni, non riesce a garantire, all'interno dell'ateneo più grande d'Europa, la libertà d'espressione e l'incolumità degli studenti. Molte volte è stato richiesto un suo intervento per avere un minimo di legalità, ma non sono mai arrivate risposte serie e precise, i collettivi continuano a fare il bello e il cattivo tempo, con aule occupate e utilizzate per fini tutt'altro che didattici, con studenti aggrediti e minacciati giorno per giorno.Tutti naturamente, ci auspichiamo che l'università non ritorni un luogo di scontro e violenza come lo era molti anni fa, ma c'è da constatare che il clima è molto caldo e qualcuno si è messo in testa di alzare la tensione, questo è molto pericoloso perchè fa tornare alla mente episodi passati che mai avremmo voluto ricordare, bisogna rifiutare la logica degli opposti estremismi e cercare di far tornare l'università un luogo di confronto culturale, dove tutti possano esperimere la propria opinione. Sappiamo bene che l'impresa è difficile e che molti remano in direzione totalmente opposta, cercando di imporsi con il plauso di professori e baroni, la sfida quindi è ardua e difficile, ma sicuramente non verrà lasciato terreno fertile a coloro che con il mito dell'antifascismo militante, hanno trasformato l'università in terreno di battaglia, del resto chi non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.
L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)
mercoledì 28 maggio 2008
Scontri e violenza alla Sapienza di Roma
Ma la cosa ancor più grave è che tutto ciò viene fatto senza che le istituzioni universitarie intervengano, il Rettore o chi per lui, per l'ennesima volta ha dimostrato la sua totale ineguatezza a gestire determinate situazioni, non riesce a garantire, all'interno dell'ateneo più grande d'Europa, la libertà d'espressione e l'incolumità degli studenti. Molte volte è stato richiesto un suo intervento per avere un minimo di legalità, ma non sono mai arrivate risposte serie e precise, i collettivi continuano a fare il bello e il cattivo tempo, con aule occupate e utilizzate per fini tutt'altro che didattici, con studenti aggrediti e minacciati giorno per giorno.Tutti naturamente, ci auspichiamo che l'università non ritorni un luogo di scontro e violenza come lo era molti anni fa, ma c'è da constatare che il clima è molto caldo e qualcuno si è messo in testa di alzare la tensione, questo è molto pericoloso perchè fa tornare alla mente episodi passati che mai avremmo voluto ricordare, bisogna rifiutare la logica degli opposti estremismi e cercare di far tornare l'università un luogo di confronto culturale, dove tutti possano esperimere la propria opinione. Sappiamo bene che l'impresa è difficile e che molti remano in direzione totalmente opposta, cercando di imporsi con il plauso di professori e baroni, la sfida quindi è ardua e difficile, ma sicuramente non verrà lasciato terreno fertile a coloro che con il mito dell'antifascismo militante, hanno trasformato l'università in terreno di battaglia, del resto chi non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.
martedì 27 maggio 2008
Azione Universitaria Roma contro ogni forma di violenza all’interno dell’università
venerdì 23 maggio 2008
16 Anniversario della strage di Capaci
Sono 16, oggi, gli anni che sono passati dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato brutalmente dalla Mafia. Si sono aperte con lo sbarco a Palermo di oltre 1.200 studenti dalla Nave della legalità le celebrazioni in memoria di Giovanni Falcone, il magistrato trucidato dalla mafia nella strage di Capaci del 23 maggio del 1992 insieme alla moglie, Francesca Morvillo, e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
Ad accogliere gli studenti nell’aula bunker del capoluogo siciliano, luogo dove a metà degli anni ’80 fu celebrato il primo maxiprocesso contro la cupola di Cosa nostra istruito proprio da Giovanni Falcone, c’erano la ministra della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il sindaco della città, Diego Cammarata, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, la sorella del giudice ucciso a Capaci, Maria Falcone.
”Provo sempre una grande emozione nel ritrovarmi qui a ricordare Giovanni – ha detto la sorella del magistrato – Quest’aula rappresenta per tutti noi italiani la caduta del mito dell’invulnerabilità della mafia e dell’impunibilità dei mafiosi”.
Dopo l’intervento di Maria Falcone, ha preso la parola la neo ministra della Pubblica Istruzione Gelmini la quale ha messo in rilievo l’importanza della numerosa presenza degli studenti alla manifestazione in ricordo del magistrato simbolo, insieme a Paolo Borsellino, della lotta al potere mafioso. ”I tanti giovani che sono qui – ha detto la ministra della Pubblica Istruzione – danno senso alla morte di due eroi nazionali che non dimenticheremo mai. Questa è una giornata di grande valore che acquista un senso importantissimo perché i tanti giovani giunti a Palermo sono qui non solo per commemorare Falcone e Borsellino, ma per raccogliere il loro testimone nella lotta alla mafia”.
Per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, quella presente oggi a Palermo rappresenta una generazione nuova, diversa dalle altre, in quanto ha non solo la speranza del riscatto ma anche la fiducia nel successo. Un sentito ringraziamento agli studenti provenienti da tutta l’Italia è stato espresso dal Procuratore antimafia, Piero Grasso, giunto anch’egli a Palermo a bordo della Nave della legalità.
”Dobbiamo essere noi a preparare il terreno ai giovani che saranno la classe dirigente del domani, noi col nostro esempio di impegno e legalità e dobbiamo tenere ancorati i ragazzi alla nostra terra – ha sottolineato Grasso – Rivivere giorni come questi significa tornare a provare rabbia e disperazione, ma anche ricordare un amico con la speranza che oggi a rischiararci sia una luce diversa”.
A Maria Falcone è stata recapitata una lettera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale non ha potuto partecipare all’evento a causa di impegni assunti precedentemente.
Nella missiva, il Capo dello Stato ha evidenziato che il barbaro agguato di Capaci ha segnato un terribile attacco alle istituzioni del Paese da parte della mafia alla quale si è saputo tuttavia reagire adeguatamente nel segno dell’unità.
”L’impegno e la partecipazione di allora – scrive Giorgio Napolitano – non possono subire flessioni, non è consentito ridurre il livello di attenzione rispetto alla mafia. Un fenomeno pervasivo, pronto ad attuare strategie più sofisticate per insinuarsi nella società minandone la vita democratica, la coesione e il progresso”.
Le loro idee cammineranno sulle nostre gambe....
giovedì 22 maggio 2008
In ricordo di Giorgio Almirante
sabato 17 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
15 Maggio 2008 - Pozzecco chiude la carriera
Grazie Pozz.... per essere venuto a Capo d'Orlando, per averci regalato un sogno, per essere un pazzo scatenato, per averci scelto come ultimo pubblico a cui regalare le tue magie, per aver rappresentato questo splendido sport e per essere unico e inimitabile. Penso che nel nostro piccolo paese, che molti giocatori snobbano, tu ti sia trovato a meraviglia, hai subito apprezzato il nostro immenso spirito e ti sei fatto adottare da tutte le famiglie di Capo d'Orlando, noi nn dimenticheremo mai i tuoi lampi di genio e le tue divertentissime "cazzate", ci hai regalato un sogno e noi lo ricorderemo per sempre.... non penso che ti sia offeso se da parte nostra non hai mai sentito un coro, il nostro affetto te lo abbiamo sempre dimostrato in ogni angolo dello stivale, siamo sempre stati vicini a te e alla squadra per coronare tutti insieme questa splendida stagione... ONORE a te campione d'altri tempi e ONORE a noi (ultras) che con coerenza e mentalità ci siamo e ci saremo sempre.
domenica 11 maggio 2008
La Meloni prima tra i ministri
Meglio Berlusconi (53%), Carfagna e Calderoli i meno graditi (38%)
Nella squadra di ministri a guidare la graduatoria è la più giovane del gruppo: il neoministro per le Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, con il 62% dei consensi. Proprio la sua giovane età potrebbe rappresentare un elemento di novità, apprezzato dagli italiani. Subito dietro il ministro degli Esteri, Franco Frattini (61%), il titolare dell'Interno, Roberto Maroni (60%) e il ministro dell'Economia (56%). Chiude la classifica un'altra new entry a Palazzo Chigi, Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, che si ferma al 38%. Poco meglio va a Roberto Calderoli (39%), di cui forse risultano poco apprezzate le trovate "goliardiche". Appaiata con il neoministro per la "Semplificazione", Maria Stella Gelmini, responsabile dell'Istruzione, che sconta però la scarsa notorietà (17%). Per quanto riguarda la fiducia nei partiti, in ascesa l'Idv che riscuote lo stesso livello di fiducia del Pdl (46%), mentre sembra essere in difficoltà il Pd (38%).
LA FIDUCIA NEI MINISTRI DEL GOVERNO
MINISTERO | MINISTRO | Fiducia | Notorietà' | Posizione |
POLITICHE GIOVANILI | GIORGIA MELONI | 62 | 46 | 1 |
---|---|---|---|---|
ESTERI | FRANCO FRATTINI | 61 | 69 | 2 |
INTERNO | ROBERTO MARONI | 60 | 85 | 3 |
ECONOMIA | GIULIO TREMONTI | 56 | 94 | 4 |
WELFARE | MAURIZIO SACCONI | 53 | 26 | 5 |
GIUSTIZIA | ANGELINO ALFANO | 51 | 25 | 6 |
AMBIENTE | STEFANIA PRESTIGIACOMO | 50 | 81 | 7 |
DIFESA | IGNAZIO LA RUSSA | 47 | 86 | 8 |
ATTIVITA' PRODUTTIVE | CLAUDIO SCAJOLA | 47 | 64 | 8 |
FUNZIONE PUBBLICA | RENATO BRUNETTA | 45 | 30 | 10 |
INTRASTRUTTURE E TRASPORTI | ALTERO MATTEOLI | 45 | 43 | 10 |
BENI CULTURALI | SANDRO BONDI | 44 | 67 | 11 |
RIFORMA FEDERALE | UMBERTO BOSSI | 43 | 94 | 12 |
AFFARI REGIONALI | RAFFAELE FITTO | 42 | 25 | 13 |
POLITICHE COMUNITARIE | ANDREA RONCHI | 42 | 45 | 14 |
POLITICHE AGRICOLE | LUCA ZAIA | 40 | 12 | 15 |
ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA | GIANFRANCO ROTONDI | 40 | 36 | 17 |
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO | ELIO VITO | 40 | 33 | 18 |
ISTRUZIONE, UNIVERSITA', RICERCA | MARIA STELLA GELMINI | 39 | 17 | 19 |
SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA | ROBERTO CALDEROLI | 39 | 88 | 20 |
PARI OPPORTUNITA' | MARA CARFAGNA | 38 | 53 | 21 |
venerdì 9 maggio 2008
Intervista al neo Ministro Giorgia Meloni
Un minuto prima del giuramento al Quirinale dov’era?
(Sorride) «A brindare nel bar di Alfonso un nostro militante, che ha il locale in via IV novembre».
Sua madre Anna, si è emozionata più questa volta o per l’elezione a Montecitorio?
«Questa volta non se lo aspettava. Se le racconto cos’è successo oggi...».
Cos’è successo?
(Altro sorriso) «Stava facendo la spesa al solito banco del mercato della Garbatella, è arrivato uno della radio e si è messo a chiedere a quelli dei banchi: “Qualcuno conosce la Meloni?”».
E sua madre?
«Il pizzicarolo che in italiano sarebbe quello del banco degli alimentari, le ha lanciato un’occhiata e le ha detto: “Signò me sa che deve parlà lei”».
Sarebbe interessante sapere cosa ha detto la signora Anna.
«Non lo so neanch’io, anche a me farebbe piacere».
Parliamo di cose serie, adesso cambia il numero di telefono?
«Ma che scherza? Non lo cambio da dieci anni...»
Così la chiamano tutti...
«Ecco, approfittiamo dell’intervista, oggi sono riuscita a rispondere a 100 sms. Poi sono andata in tilt. Per i restanti 712 mi impegno a farlo prima della fine della legislatura».
Tutti che le chiedono il primo provvedimento...
«E io li deludo rispondendo: il primo non c’è. Come il secondo e il terzo».
Qui mi aspetto un colpo di scena.
(Sospira) «Vede, i provvedimenti arrivano, li devi varare. Quello che vorrei portare di nuovo è un’idea complessiva. L’idea che si devono cambiare le regole del gioco per la generazione precaria, ovvero quel popolo di persone dai 14 ai 40 anni che oggi devono vivere senza stipendio fisso, senza casa, senza la possibilità di costruirsi una famiglia»
E da dove si comincia?
«In un Paese come questo, che è in mano alle caste e ai privilegi, dalla rivoluzione del merito».
Ovvero?
«Sostituendo l’egualitarismo della sinistra un’idea un po’ chic e un po’ brutale per cui dovremmo essere tutti uguali, con l’uguaglianza».
Qual è la differenza?
«Aspirare all’uguaglianza del punto di partenza ovvero le pari opportunità per tutti piuttosto che l’uguaglianza del punto di arrivo, ovvero il livellamento di tutti».
Ha in mente degli strumenti per farlo?
«I primi due sono il prestito d’onore e la detassazione per le giovani imprese. Il che vuol dire sostenere i giovani, e i loro progetti, indipendentemente dal censo e dal loro patrimonio familiare. Ovvero rompere i privilegi delle rendite che hanno bloccato quelli che in questo Paese avevano delle idee».
Eppure oggi in Italia i giovani fanno notizia solo per delitti e violenze.
«Ed è un altro dei pallini che ho in testa. Passare dal racconto della degenerazione a quello di una generazione. Spostare i riflettori dalle storie di degrado, e provare a raccontare e a far emergere le piccole storie di coraggio quotidiano».
Lei usa la parola coraggio?
«Sì, che cos’altro serve per raccontare ragazzi e ragazze che devono lavorare il triplo per ottenere la metà dei loro padri».
Chi è secondo lei uno di questi eroi quotidiani?
«I precari che fanno figli anche se non sanno come riusciranno a pagargli la scuola. Noi, - intendo i media, la politica, le istituzioni - in questi anni abbiamo guardato solo ai bulli, ai teppisti, ai mostri da stadio. Adesso bisogna provare a voltare pagina»
Lei per anni ha fatto battaglia contro la Melandri, ora prende il suo posto.
«Non condividevo le sue idee, ma ovviamente riconosco che le ha sostenute con serietà e con grande impegno».
Teme la sua opposizione, adesso?
(Grande risata) «So che si era lamentata perché l’avevamo combattuta con un sito ironico politico, melandrina.it. Se riesce a fare meloncina.it mi tolgo il cappello».
COMUNICATO STAMPA: Meloni Ministro
Azione Universitaria Roma:
“in bocca la lupo al neo ministro
delle politiche giovanili Giorgia Meloni,
una giovane e competente al posto giusto”
All’indomani dell’annuncio della composizione del nuovo governo Berlusconi, Azione Universitaria Roma si congratula con Giorgia Meloni, che ricoprirà il ruolo di ministro alle politiche giovanili. Simone Pelosi, presidente provinciale di AU, dichiara: “Giorgia Meloni è la dimostrazione che persone valide e giovani vengono premiate con ruoli di responsabilità, confermando uno dei valori fondamentali del centro-destra: la meritocrazia”. Si uniscono a quella di Pelosi le dichiarazioni di Matteo Petrella e Cristian Alicata, rispettivamente dirigente nazionale e provinciale di Azione Universitaria: “Giorgia Meloni raggiunge un altro primato, quello di ministro più giovane delle storia della repubblica, è la persona ideale per questo ruolo, una giovane che si occuperà di tutto quello che riguarda l’universo giovanile, porterà la sua già lunga esperienza politica, da presidente di azione giovani e da ex vicepresidente della camera. A lei va un sincero in bocca al lupo, lei che è espressione di un mondo e di un nuovo modo di intendere la politica”.
martedì 6 maggio 2008
Dedicato a chi crede......e a chi ci ha sempre creduto..
Però il destino è strano e ci riserva anche momenti terribili, in questi giorni l'eco della gioia ci è rimasto strozzato in gola, alcuni eventi ci hanno turbato e sconvolto e ci hanno fatto tornare alla triste e cruda realtà, ma questa è la vita... e questi sono i momenti in cui bisogna continuare a credere in qualcosa e bisogna avere forza e coraggio... Ma sono sicuro che il fato sarà benevolo e ci farà urlare di gioia.. ce lo deve, per Enzo che presto sarà di nuovo con noi, per Antonio che ha fatto tanto per il nostro paese e che è volato via in una notte di primavera lasciandoci attoniti e scovolti e per Sergio che in questo momento soffre e ha il cuore distrutto dal dolore. ECCO per loro.... e per molti altri che nn ci sono più, domenica dovremo cantare e lottare, dedicandogli una splendida e storica vittoria...perchè loro ci credono, anzi ci hanno sempre creduto....