L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)
sabato 23 giugno 2007
martedì 19 giugno 2007
Siena Campione d'Italia di Basket
Ci vediamo l'anno prossimo, per un'altra stagione esaltante all'insegna del grande basket e sempre....
NO "Boy Love Day"
mercoledì 13 giugno 2007
>> 16 Giugno 1979 - 16 Giugno 2007 <<
Francesco Cecchin PRESENTE !!!
"Usciti dopo molti anni dall’emergenza costitutiva della Repubblica d’Italia serve che questa nazione ricostruisca il tessuto lacerato di una memoria condivisa e sincera. E serve investire sul sentimento di appartenenza alla patria comune, poiché ritengo che il patriottismo, a differenza del nazionalismo, serva ad un popolo per amarsi e migliorarsi all’interno di un destino comune di pace e prosperità."
(Giorgia Meloni)
IN ALTO I CUORI
martedì 12 giugno 2007
No alle Olimipiadi per chi non rispetta i diritti umani
PECHINO - Bambini sfruttati per la realizzazione dei "gadget" delle Olimpiadi di Pechino del 2008. Lo denuncia la Federazione dei sindacati britannici (Tuc), che ha accusato direttamente alcune imprese cinesi di sfruttamento del lavoro minorile. L'accusa è contenuta in un rapporto intitolato «Nessuna medaglia per le Olimpiadi» diffuso oggi dal Tuc. Nel rapporto, frutto di un'inchiesta realizzata dall'organizzazione non governativa Playfair Alliance in quattro fabbriche cinese, si afferma che in queste aziende lavorano bambini di 12 anni e che spesso anche i lavoratori adulti sono sottopagati.
"Save the children", organizzazione internazionale indipendente per la difesa dei diritti dei bambini, stima che nel mondo lavorino 218 milioni di minori fra i 5 e i 17 anni, di cui 126 milioni coinvolti in lavori pericolosi. Il maggior numero di bambini sfruttati, 122 milioni, si concentra in Asia e nell'area del Pacifico. Segue l'Africa sub-sahariana che ne conta quasi 50 milioni, mentre in America Latina sono 5,7 milioni. Ma il lavoro minorile riguarda anche bambini e adolescenti di altre regioni, compresi i paesi industrializzati dove circa 13 milioni di bambini sono impiegati nelle fabbriche e in altre attività.
Per combattere lo sfruttamento dei bambini, come ogni anno, oggi 12 giugno l'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) celebra la "Giornata Mondiale contro il lavoro minorile", che quest'anno è dedicata al lavoro minorile in agricoltura ("Il raccolto del futuro: un agricoltura libera dal lavoro minoril"). Nel mondo, 132 milioni di bambine e bambini tra i cinque ed i 14 anni lavorano nel settore agricolo e contribuiscono a produrre il cibo e le bevande che consumiamo ogni giorno, denuncia l'Ilo. Di tutti i settori dell'economia, l'agricoltura è quello che impiega il più alto numero di bambini (circa il 70%). L'agricoltura è anche tra i settori di attività più pericolosi per i minori, in particolare a causa dei pesticidi. In alcune zone rurali ricorda l'organizzazione i bambini sotto i dieci anni costituiscono fino al 20% della manodopera minorile.
lunedì 11 giugno 2007
Quei bravi ragazzi......"compagni" di merende
- D'Alema: va bene. Vai avanti vai!
- Consorte: Massimo noi ce la mettiamo tutta.
- D'Alema: facci sognare. Vai!
- Consorte: anche perché se ce la facciamo abbiamo recuperato un pezzo di storia, Massimo. Perché la Bnl era nata come banca per il mondo cooperativo.
- D'Alema: e si chiama del Lavoro, quindi possiamo dimenticare?
- Consorte: esatto. E' da fare uno sforzo mostruoso ma vale la pena a un anno dalle elezioni.
- D'Alema: va bene, vai!
FASSINO A CONSORTE: STO ABBOTTONATISSIMO
"Sto abbottonatissimo". Sarebbero le parole del segretario dei Ds, Piero Fassino, in un colloquio intercettato del 5 luglio 2005 con l'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte. E' una delle telefonate in cui politici (non indagati) parlano con indagati 'intercettati'. Nei testi, che hanno potuto oggi essere consultati dalle parti, i puntini sospensivi stanno per parti dell'intercettazione inintellegibili.
Fassino parlando con Consorte gli spiega che l'allora numero uno di Bnl, Luigi Abete, vuole vederlo per parlargli.
Ecco un brano tratto dalla perizia, trapelato oggi.
- Fassino: Gli... gli altri cosa fa? Perché mi ha chiamato
Abete.
- Consorte: sì
- Fassino: chiedendomi di vederci, non mi ha spiegato, cioé
voglio parlarti, parlarti a voce, a voce, viene tra un po'.
- Consorte: uhm.
- Fassino: su quel fronte lì cosa succede?
- Consorte: mah, guarda, su quel fronte lì... eh noi con..
però tu... ma questa... eh... non gliela devi dire a lui...
- Fassino: ma io non gli dico niente, voglio sapere, voglio solo
avere elementi utili per il colloquio.
- Consorte: no, no, no. No, no. Ti sto infatti...
- Fassino: sto abbottonatissimo.
- Consorte: eh. No, ma ti dico anche quello che puoi dire e non
dire, solo questo.
- Fassino: ecco meglio così. Dimmi tu.
- Consorte: noi, sostanzialmente con gli spagnoli un accordo
l'abbiamo raggiunto.
- Fassino: sì.
- Consorte: anzi, non sostanzialmente ma di fatto proprio,
concreto. Uhm! Naturalmente ci siamo riservati di sentire i
nostri organi.
La telefonata proseguirebbe su argomenti personali per poi
riprendere:
- Fassino: ma sarebbe un accordo che si configurerebbe come?
- Consorte: l'accordo si configura che noi aderiamo alla loro
ops...
- Fassino: eh.
- Consorte: loro ci danno il controllo di Bnl Vita.
La conversazione poco più sotto proseguirebbe:
- Fassino: vi passano a voi le quote di Bnl Vita?
- Consorte: sì.
Dopo ancora qualche battuta, la telefonata andrebbe avanti
così:
- Consorte: sì, sì e soprattutto ci danno tutti gli assets,
quindi otto miliardi di euro che Bnl Vita gestisce, cioé tutta
l'azienda proprio, praticamente no? Poi ci danno un altro
oggetto...
- Fassino: ehm.
- Consorte: che però non si può dire oggi.
Ancora più avanti la telefonata proseguirebbe:
- Consorte: e poi d'altra parte il vero problema è che noi non
riusciamo a chiudere l'accordo con Caltagirone, questo è il
problema vero.
- Fassino: qual è il problema?
- Consorte: fa richieste assurde.
COMPAGNO RICUCCI ALL'APPELLO, DICE A LATORRE
"Ormai questa mattina a Consorte gliel'ho detto: 'Datemi una tessera perche' io non gliela faccio piu", eh!". E' quel che avrebbe detto l'immobiliarista Stefano Ricucci in una telefonata a Nicola Latorre, fatta il 18 luglio 2005, e contenuta nella perizia depositata oggi per la consultazione delle parti. Secondo quanto riferisce chi ha avuto accesso ai testi, questa sarebbe parte del contenuto di quella telefonata (i puntini sospensivi stanno per parti dell'intercettazione inintellegibile):- Latorre: Stefano!- Ricucci: eccolo! Il compagno Ricucci all'appello!- Latorre: (ride)- Ricucci: ormai questa mattina a Consorte glielo ho detto: 'datemi una tessera perche' io non gliela faccio piu", eh!- Latorre: ormai sei diventato un pericolo sovversivo.- Ricucci: e si, eh!- Latorre: un pericolo sovversivo, rosso oltretutto.- Ricucci: c'é anche il bollino stamattina!- Latorre: si.- Ricucci: ho preso da Unipol io tutto... Ho preso, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le operazioni con Unipol quindi...- Latorre: si, si.- Ricucci: non ti posso dire niente, eh! La conversazione proseguirebbe su temi personali (tra l'altro la festa in piazza a Porto Santo Stefano, all'Argentario, organizzata per la settimana successiva in occasione del matrimonio dell'immobiliarista con Anna Falchi). Latorre nel concludere la telefonata esorterebbe Ricucci a incontrarsi:- Latorre: si, si, si. No, ci do... non possiamo, dobbiamo parlarci un po'.
sabato 9 giugno 2007
L'Ipocrisia del governo prodi
Cronaca di una giornata :
«Italia, grazie per le missioni internazionali»
Bush: «Felice di ospitare Prodi in Usa». Il premier: «Colloquio amichevole. La base di Vicenza? La decisione è presa»
LA CONFERENZA STAMPA - «È stato un incontro interessante e amichevole. Abbiamo parlato brevemente degli aspetti bilaterali perché, fortunatamente, non abbiamo problemi bilaterali seri che ci dividono e, soprattutto, abbiamo la condivisione di tanti temi e di una concezione su quelli che sono i futuri destini del mondo. Siamo pienamente d'accordo con gli Usa su un maggiore coinvolgimento di India Cina e Messico per risolvere i grandi problemi mondiali. Credo che il passo compiuto dagli Stati Uniti per giungere a un'intesa di largo profilo sui cambiamenti climatici sia stato una grande passo avanti nella direzione per lavorare insieme» ha dichiarato Prodi all'inizio della conferenza stampa.
«Grazie per l'impegno in Afghanistan e la cooperazione in Libano» ha detto invece Bush a Prodi.
Il premier ha poi aggiunto: «Dobbiamo lavorare ancora molto nello scacchiere del Medio Oriente che ancora non vede la fine della crisi che vive già da molti anni. Nello stesso Libano dove la missione di pace ha avuto esiti certamente positivi, ci sono situazioni di difficoltà ancora aperte. Penso tuttavia che in futuro possiamo operare sul difficile problema dell'Iran e sul pericolo della proliferazione di armamenti atomici. Possiamo operare insieme per fare pressioni sul governo iraniano perché non vada oltre i limiti di un uso pacifico e controllato di strumenti nucleari».
"Scontri in corso Vittorio"
schierati davanti agli uomini delle forze dell'ordine proprio per evitare che arrivino nuovi oggetti.
E i ben pensanti..... ah eccoli
Diliberto a piazza del Popolo ha spiegato il senso del sit-in come protesta per la politica del presidente americano. Ai cronisti che gli facevano notare che, tempo fa disse che Bush aveva "le mani lorde di sangue", il leader dei Comunisti italiani risponde: "Certo che continuo a pensare che Bush ha le mani lorde di sangue. Non se le è lavate mica nel frattempo".
"Non sono imbarazzato di essere qui, sarei imbarazzato a non esserci e sarei incoerente. Io ho manifestato contro Bush - ha ricordato il leader Pdci - quando c'era al governo Berlusconi, ora la nostra politica estera è cambiata ma io sono sempre qui contro Bush perché la politica americana non è cambiata".
Sul senso della manifestazione di piazza del Popolo, Diliberto non ha dubbi: "Io manifesto contro Bush, non contro il governo. Sono comunista, non stupido. Chi manifesta contro il governo non ha la mia approvazione". A chi, poi, gli fa notare che la piazza non è piena, il leader del Pdci ha replicato: "Fa caldo, è ancora presto, si riempirà".
Bonelli: ha dichiarato guerra al pianeta
"Siamo qui in piazza del Popolo perché Bush ha dichiarato guerra al pianeta. Ha la responsabilità morale di non aver firmato il Protocollo di Kyoto": così Angelo Bonelli, capogruppo alla Camera dei Verdi, spiega la sua partecipazione alla manifestazione 'pacifica' contro la visita di Bush a Roma.
Giordano: le piazze non sono contrapposte
Il sit-in di Piazza del Popolo "è una kermesse, una giornata di mobilitazione, non è in contrapposizione a nessuno. Le due piazze non sono in contrapposizione". Lo ha detto il segretario del Prc, Franco Giordano, arrivando al sit-in di Piazza del Popolo, riferendosi alla divisione della sinistra radicale tra questa piazza ed il corteo dei movimenti. "
UN SOLO E SEMPLICE COMMENTO RIDICOLI !!!!!!!
giovedì 7 giugno 2007
I brogli elettorali li fa la sinistra, parola di studiosi
dal blog dell'Anarca
Oddio, hai visto mai che Berlusconi sui brogli elettorali aveva ragione? E se a dirlo non è Bonaiuti, né qualche berluscones del centrodestra, il problema si fa grave. A dirlo, ma guarda un po’, sono Luca Ricolfi e Silvia Testa in un saggio pubblicato all’interno del volume di prossima uscita "Nel segreto dell'urna" (edizioni Utet, di cui Ricolfi è uno dei curatori). La considerazione di partenza è che i brogli elettorali ci sono sempre stati e che si sviluppano non a livello centrale ma periferico. In altre parole la famosa tesi di Enrico Deaglio, secondo cui l’alterazione delle schede nelle ultime elezioni sarebbe avvenuta direttamente nel cervellone del Viminale, appare incoerente e impossibile. Per farlo si dovrebbero alterare anche i verbali e le procedure di voto; al contrario è facile che irregolarità si siano sviluppate a livello periferico, cioè nei conteggi delle sezioni elettorali. Certo, dicono i due studiosi, che a questo livello l’errore è psicologicamente diverso. Può essere frutto di ignoranza del regolamento da parte del presidente di seggio, può essere frutto anche di errore casuale da parte degli scrutatori. Chi, come noi, ha spesso partecipato a scrutini elettorali in diverse elezioni, sa che la capacità di manipolazione a livello territoriale è direttamente proporzionale alla forza di copertura dei seggi da parte di presidenti, segretari, scrutatori e rappresentanti di lista; capacità che la sinistra possiede e la destra no. E troppe volte, da semplici rappresentanti di lista, ci siamo trovati immersi in sezioni dove l’intero personale impegnato era dichiaratamente di sinistra, a cercare di contrastare conteggi fortemente modificati e non solo a livello di preferenze, ma spesso a livello di voti di lista. Denunce o contestazioni messe a verbale servono spesso a poco.
I due studiosi confermano questa tesi con dati storici. Nei riconteggi delle elezioni passate la destra ha recuperato il doppio delle schede della sinistra. Quindi a livello periferico chi è più in grado di alterare i risultati? Chiaro, la sinistra. Qualche esempio:
Regionali del Lazio 1995:
Piero Badaloni (centrosinistra) vince su Alberto Michelini (centrodestra) per 7.000 voti (0,2%). Dopo il riconteggio il centrodestra recupera 2.000 voti, facendo scendere la differenza tra i due candidati allo 0,16% (il calcolo, aggiungiamo noi, non tiene però conto che le schede annullate, non quelle contestate, furono quasi 30.000).
Politiche 2001: su un campione di 337 schede riesaminato 227 vanno al centrodestra e 110 al centrosinistra.
Politiche 2006:(quelle contestate da Berlusconi):
"su 1290 schede contestate, la Giunta delle elezioni della Camera, ne ha riassegnate 499: precisamente 340 (oltre due terzi) alla destra, 159 alla sinistra. Il rapporto di recupero in sede di riconteggio del centrodestra, insomma, risulta essere doppio di quello della sinistra (D/S= 2,1)".
Ovviamente, aggiungiamo sempre noi, i due studiosi si basano solo sulle schede contestate che vengono riconteggiate al seggio centrale; non si considerano le migliaia di schede annullate e mai ricontrollate. Questo è il dato veramente eclatante perché se il broglio avviene a livello periferico, a maggior ragione sono le schede annullate quelle che determinano la differenza. Nelle Regionali in Puglia del 2005, Vendola sconfisse Fitto di 10.000 voti circa con oltre 130.000 schede annullate e mai ricontrollate.
Ricolfi e Testa fanno anche gli esempi aritmetici di come, con pochissima fatica, nelle ultime elezioni si sarebbe potuto ribaltare il risultato "in cui la coalizione X batte la coalizione Y per 24 mila voti su 38 milioni di voti validi". Per esempio bastava che "in una sezione su dieci gli scrutatori della coalizione Y riescono a spostare da destra a sinistra un ‘pacchetto’ di tre voti (un voto spostato da una parte all’altra conta il doppio)" e il gioco è fatto (gli altri esempi ve li leggete direttamente nell'articolo...)
Insomma, se bastava così poco per condizionare il risultato elettorale delle ultime elezioni, qualcuno immagina cosa può essere successo in sezioni di regioni come Emilia Romagna, Umbria, Toscana o Marche dove presidenti, segretari, scrutatori, rappresentanti di lista, uscieri, messi comunali, mura, porte e sedie hanno una precisa tessera di partito o di sindacato in tasca?...
sabato 2 giugno 2007
"Il mio posto tra le cariche istituzionali resterà vuoto, deriva pericolosa un Governo che esige obbedienza dai vertivi militari"
“Non prendere parte ad un evento come questo, nel quale è possibile veder sfilare dal vivo i nostri militari, che tanto ci riempiono di orgoglio nazionale, è per me motivo di sofferenza e di rammarico. E’ anche per la difesa della loro dignità e per il rispetto che ho nei loro confronti, però, che rinuncio a questo grande onore”, conclude Giorgia Meloni.
venerdì 1 giugno 2007
> DIRITTO <
AL FUTURO
"Disposizioni in materia di politiche giovanili"
- Fondo di garanzia, per la prima casa di giovani coppie.
- Istituzione del prestito d'onore univeritario e professionale.
- Regime fiscale agevolato per imprese di giovani e donne.
La grande novità consiste proprio nella presentazione della proposta di legge all'Università
Parteciperanno:
On Giorgia Meloni, vice presidente della camera
Prof. Attilio Celant, preside della facoltà di economia
On. Maurizio Leo, prorettore della scuola superiore di economia e finanza
Sen. Mario Baldassarri, professore di economia Università La Sapienza
Prof. Sandro Amorosino, docente di diritto dell'economia