L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)
mercoledì 28 febbraio 2007
domenica 25 febbraio 2007
Ennesima impresa dell'Orlandina
Nella 20ª Capo d'Orlando supera la VidiVici che resta a +2 sull'Armani umiliata a Scafati. Suicidio casalingo di Fortitudo con Biella.
A segno Napoli, Roma e Montegranaro
A segno Napoli, Roma e Montegranaro
Upea Capo d'Orlando-VidiVici Bologna 65-57
L'Upea ritorna alla vittoria dopo tre sconfitte, al termine di una gara molto combattuta contro una Virtus Bologna mai doma. I siciliani hanno vinto con merito grazie a una superlativa prova di Busca che oltre ai 12 punti finali è stato determinante nei momenti più delicati. Bene anche Toure, Wells e Young. Perdichizzi riesce a mandare in campo un quintetto accettabile, malgrado i dubbi della vigilia: Young, Mokongo e Freeman alle prese con infortuni vari, rischiavano di saltare l'incontro. Busca, Touré e Francis vengono subito buttati nella mischia. Bologna però riesce a essere più precisa al tiro: 40% contro il 30 dei padroni di casa al termine del primo parziale e ospiti avanti 15-9 al 7' con Best e Blizzard su tutti (insieme mettono a segno 13 dei 17 punti complessivi). L'Upea con un ritrovato Young, con Wells che sotto i tabelloni fa la differenza (6 rimbalzi difensivi) e Touré (6 punti e 3 stoppate) riesce a chiudere in perfetta parità (32-32). Al ritorno in campo la VidiVici riprova ad allungare, Vukcevic trova 5 preziosi punti e porta i suoi nuovamente sul + 5 a metà tempo (37-42). Wells, Young e Toure in meno di due minuti riportano l'Upea in vantaggio con un parziale di 6-0 (45-44), poi Wells segna tra gli applausi il 47-47. Nell'ultimo parziale Young malgrado il riacutizzarsi del dolore alla schiena resta claudicante sul parquet. Busca quando mancano meno di due minuti porta i suoi a + 8 (60-52), vantaggio sufficiente nella bagarre finale.
Capo d'Orlando: Young 19, Touré 15, Busca 12, wells 12
Bologna: Blizzard 12, Vukcevic 12, Best 11
L'Upea ritorna alla vittoria dopo tre sconfitte, al termine di una gara molto combattuta contro una Virtus Bologna mai doma. I siciliani hanno vinto con merito grazie a una superlativa prova di Busca che oltre ai 12 punti finali è stato determinante nei momenti più delicati. Bene anche Toure, Wells e Young. Perdichizzi riesce a mandare in campo un quintetto accettabile, malgrado i dubbi della vigilia: Young, Mokongo e Freeman alle prese con infortuni vari, rischiavano di saltare l'incontro. Busca, Touré e Francis vengono subito buttati nella mischia. Bologna però riesce a essere più precisa al tiro: 40% contro il 30 dei padroni di casa al termine del primo parziale e ospiti avanti 15-9 al 7' con Best e Blizzard su tutti (insieme mettono a segno 13 dei 17 punti complessivi). L'Upea con un ritrovato Young, con Wells che sotto i tabelloni fa la differenza (6 rimbalzi difensivi) e Touré (6 punti e 3 stoppate) riesce a chiudere in perfetta parità (32-32). Al ritorno in campo la VidiVici riprova ad allungare, Vukcevic trova 5 preziosi punti e porta i suoi nuovamente sul + 5 a metà tempo (37-42). Wells, Young e Toure in meno di due minuti riportano l'Upea in vantaggio con un parziale di 6-0 (45-44), poi Wells segna tra gli applausi il 47-47. Nell'ultimo parziale Young malgrado il riacutizzarsi del dolore alla schiena resta claudicante sul parquet. Busca quando mancano meno di due minuti porta i suoi a + 8 (60-52), vantaggio sufficiente nella bagarre finale.
Capo d'Orlando: Young 19, Touré 15, Busca 12, wells 12
Bologna: Blizzard 12, Vukcevic 12, Best 11
sabato 24 febbraio 2007
Grand'Italia: conquistata la Scozia
NAPOLITANO RINVIA PRODI ALLE CAMERE
"Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha respinto le dimissioni di Romano Prodi da presidente del Consiglio e ha rinviato il governo alle Camere.
Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Donato Marra."
Dopo due giorni è arrivato l'esito delle consultazioni,come molti sia aspettavano, il "compagno" Napolitano, ha rinviato prodi alle camere per varare un Prodi bis.
Il risultato è al quanto sconcertante, visto che si da al presidente del consiglio un' altra possibilità, ben sapendo che non c'è una maggiornaza forte, capace guidare il paese, soprattutto su materie e scelte importanti. Si è deciso di accordare fiducia al documento di 12 punti che Prodi ha imposto ai suoi alleati, ma gli osservatori ben attenti coglieranno sicuramente l'inutilità di questo memorandum dell'ipocrisia, ci chiediamo infatti come questi 12 punti possano far tornare l'unità se già dal principio hanno ricevuto critiche e sconfessano molti dei punti programmatici dell'ulivo, mi riferisco alla tav,ai dico ecc. ecc. temi molto cari ad alcuni esponenti della maggioranza.
Non vorranno farci credere che i vari Diliberto, Giordano, Pecoraro Scanio sono improvvisamente daccordo a realizzare la tav o che i radicali molleranno la battaglia sulle unioni di fatto e vedremo se veramente l'unico a proferir parola, sulle decisioni del governo, sarà solo ed esclusivamente il presidente del consiglio.
A me è venuta in mente una strana idea... ma non è che tutta questa unione nasconde qualche strano gioco? Prodi a mio avviso potrebbe cadere in qualche tranello tesogli dalla sua stessa maggiornaza(vedi al senato) per screditarlo ed eliminarlo definitivamente dalla scena politica....(speriamo)
...ai posteri l'ardu sentenza
Il risultato è al quanto sconcertante, visto che si da al presidente del consiglio un' altra possibilità, ben sapendo che non c'è una maggiornaza forte, capace guidare il paese, soprattutto su materie e scelte importanti. Si è deciso di accordare fiducia al documento di 12 punti che Prodi ha imposto ai suoi alleati, ma gli osservatori ben attenti coglieranno sicuramente l'inutilità di questo memorandum dell'ipocrisia, ci chiediamo infatti come questi 12 punti possano far tornare l'unità se già dal principio hanno ricevuto critiche e sconfessano molti dei punti programmatici dell'ulivo, mi riferisco alla tav,ai dico ecc. ecc. temi molto cari ad alcuni esponenti della maggioranza.
Non vorranno farci credere che i vari Diliberto, Giordano, Pecoraro Scanio sono improvvisamente daccordo a realizzare la tav o che i radicali molleranno la battaglia sulle unioni di fatto e vedremo se veramente l'unico a proferir parola, sulle decisioni del governo, sarà solo ed esclusivamente il presidente del consiglio.
A me è venuta in mente una strana idea... ma non è che tutta questa unione nasconde qualche strano gioco? Prodi a mio avviso potrebbe cadere in qualche tranello tesogli dalla sua stessa maggiornaza(vedi al senato) per screditarlo ed eliminarlo definitivamente dalla scena politica....(speriamo)
...ai posteri l'ardu sentenza
venerdì 23 febbraio 2007
giovedì 22 febbraio 2007
Gli Harlem Globetrotters a Capo d'Orlando.
Sarà il parquet del PalaFantozzi ad inaugurare il tour italiano degli Harlem Globetrotters. I funamboli del basket - spettacolo, famosi in tutto il mondo per le loro acrobazie, saranno in Italia dal 22 al 29 maggio con otto spettacoli in altrettante città. Un lungo viaggio che inizierà in Sicilia (due date, Capo d’Orlando e Palermo) e terminerà in Lombardia. L’evento, organizzato dalla società milanese Shot Events, è stato presentato una conferenza stampa a Palazzo Europa. A fare gli onori di casa il sindaco Enzo Sindoni.
Gli Harlem Globetrotters si esibiranno per due ore, tra palleggi spettacolari, acrobazie e tiri a canestro da guinness. Nel corso della lunghissima carriere sono stati insigniti dall’Unesco del titolo di ambasciatori della pace, hanno visitato 118 paesi, e sono stati applauditi da 123 milioni di spettatori
Gli Harlem Globetrotters si esibiranno per due ore, tra palleggi spettacolari, acrobazie e tiri a canestro da guinness. Nel corso della lunghissima carriere sono stati insigniti dall’Unesco del titolo di ambasciatori della pace, hanno visitato 118 paesi, e sono stati applauditi da 123 milioni di spettatori
mercoledì 21 febbraio 2007
PRODI SI E' DIMESSO
ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa sera, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole Professor Romano Prodi, il quale, tenuto conto del voto espresso oggi dal Senato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato procederà alle consultazioni, che avranno inizio giovedì 22 febbraio 2007 alle ore 10.30. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
CIAO CIAO ROMANO ERA L'ORA..............
Il governo va sotto al senato......Prodi si dimetta....
Politica estera del governo, il Senato dice no"Fini: «Vediamo se D'Alema è uomo d'onore»"
"Non passa la risoluzione di D'Alema"
"Fini: «Vediamo se D'Alema è uomo d'onore»"
"La Cdl: «Il governo si dimetta».Vertice a Palazzo Grazioli."
ROMA - La politica estera del governo non supera la prova del Senato. L'assemblea di Palazzo Madama ha respinto la mozione dell'Ulivo che chiedeva di approvare la relazione con cui il vicepremier Massimo D'Alema ha illustrato la strategia internazionale dell'esecutivo. Una strategia che il ministro degli Esteri aveva voluto inquadrare nella «tradizione italiana repubblicana», nel «programma dell'Unione votato dagli elettori», negli «interessi strategici del nostro Paese». Una strategia che vede uno dei propri capisaldi nella missione in Afghanistan, dove è importante continuare a restare «perché solo stando lì si può contribuire a lavorare per la pace». Ma proprio questa strategia non ha superato il giudizio dell'Aula: i voti favorevoli al testo illustrato da D'Alema sono stati 158, quelli contrari 136. A cui si aggiungono i 24 astenuti, che al Senato contano di fatto come dei no. Non è stata dunque raggiunta la maggioranza richiesta di 160 voti.
LE REAZIONI :
«Dimissioni, dimissioni, dimissioni!». Scattano tutti in piedi i senatori della Cdl e in coro apostrafano così la maggioranza appena andata sotto con la sua mozione sulla politica estera, mentre il ministro Massimo D'Alema si ritrova in un angolo dell'aula per un colloquio con il collega Vannino Chiti, Giovanni Russo Spena di Rifondazione e il diessino Gavino Angius.
Gianfranco Fini, che dopo il voto si è recato a Palazzo Grazioli per incontrare il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi,si rivolge proprio al responsabile della Farnesina. «Vediamo se D'Alema è uomo d'onore» afferma il leader di Alleanza Nazionale. «Il ministro degli Esteri ha dichiarato che se il governo non avesse ottenuto la maggioranza al Senato sulla politica estera si sarebbe dimesso. Se è un uomo d'onore deve tenere fede alla parola. Vedremo ora se la politica ha una sua dignità».
LE REAZIONI :
«Dimissioni, dimissioni, dimissioni!». Scattano tutti in piedi i senatori della Cdl e in coro apostrafano così la maggioranza appena andata sotto con la sua mozione sulla politica estera, mentre il ministro Massimo D'Alema si ritrova in un angolo dell'aula per un colloquio con il collega Vannino Chiti, Giovanni Russo Spena di Rifondazione e il diessino Gavino Angius.
Gianfranco Fini, che dopo il voto si è recato a Palazzo Grazioli per incontrare il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi,si rivolge proprio al responsabile della Farnesina. «Vediamo se D'Alema è uomo d'onore» afferma il leader di Alleanza Nazionale. «Il ministro degli Esteri ha dichiarato che se il governo non avesse ottenuto la maggioranza al Senato sulla politica estera si sarebbe dimesso. Se è un uomo d'onore deve tenere fede alla parola. Vedremo ora se la politica ha una sua dignità».
Esulta Roberto Calderoli: «Li abbiamo abbattuti, ce l'abbiamo fatta. Visto che il ministro degli Esteri ha detto che se non avesse avuto i numeri sarebbero andati a casa, ora rassegni le dimissioni» ha detto il senatore leghista. Esulta anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Renato Schifani: «Non c'è più il governo Prodi, è caduto in quest'aula come gli avevamo promesso mesi or sono».
Altero Matteoli di An,prendendo la parola in aula: «Prodi e D'Alema devono andare al Colle perché non hanno la maggioranza in politica estera. È la seconda volta che cadono, non è possibile avere un governo con queste caratteristiche». «Dignità vorrebbe che D'Alema fuggisse dall'aula e corresse al Senato» gli fa eco il capogruppo dell'Udc Francesco D'Onofrio in aula. «Non è vero che con la nostra astensione abbiamo compiuto uno strappo: è vero il contrario, abbiamo contribuito a cacciare il governo Prodi».
Di diverso avviso l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga al termine delle votazioni a Palazzo Madama: «Per la Costituzione, il governo non ha il dovere di dimettersi perché le dimissioni ci sono solo su un voto di fiducia».
Le ripercussioni del voto del Senato sulla politica estera del governo sono subito arrivate a Montecitorio, dove al banco del governo siedono i ministri Mastella, Di Pietro, Bindi. «Questi ministri - dice il capogruppo di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa - sono abusivi: dopo il voto del Senato non siete più legittimati, siete sfiduciati. Ve ne dovete andare a casa. Questo question time è ormai inutile....». Sono seguiti alcuni momenti di tensione: alcuni deputati sono stati protagonisti di tafferugli durante la sospensione del question time. Due sono quasi venuti alle mani, ma sono stati separati in tempo dai commessi. Dopodiché nell'aula è tornata la calma e il question time è ripreso regolarmente.
Altero Matteoli di An,prendendo la parola in aula: «Prodi e D'Alema devono andare al Colle perché non hanno la maggioranza in politica estera. È la seconda volta che cadono, non è possibile avere un governo con queste caratteristiche». «Dignità vorrebbe che D'Alema fuggisse dall'aula e corresse al Senato» gli fa eco il capogruppo dell'Udc Francesco D'Onofrio in aula. «Non è vero che con la nostra astensione abbiamo compiuto uno strappo: è vero il contrario, abbiamo contribuito a cacciare il governo Prodi».
Di diverso avviso l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga al termine delle votazioni a Palazzo Madama: «Per la Costituzione, il governo non ha il dovere di dimettersi perché le dimissioni ci sono solo su un voto di fiducia».
Le ripercussioni del voto del Senato sulla politica estera del governo sono subito arrivate a Montecitorio, dove al banco del governo siedono i ministri Mastella, Di Pietro, Bindi. «Questi ministri - dice il capogruppo di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa - sono abusivi: dopo il voto del Senato non siete più legittimati, siete sfiduciati. Ve ne dovete andare a casa. Questo question time è ormai inutile....». Sono seguiti alcuni momenti di tensione: alcuni deputati sono stati protagonisti di tafferugli durante la sospensione del question time. Due sono quasi venuti alle mani, ma sono stati separati in tempo dai commessi. Dopodiché nell'aula è tornata la calma e il question time è ripreso regolarmente.
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martedì 20 febbraio 2007
CARCERE DURO, NON PER 5 BOSS
Palermo - Il tribunale di sorveglianza accoglie i ricorsi, e così cinque boss condannati per le stragi di via D'Amelio e via dei Georgofili si sottraggono al regime del carcere duro. Una decisione che ha acceso le polemiche. Salvatore Biondo, Giuseppe Montalto e Lorenzo Tinnirello erano stati condannati all'ergastolo per l'attentato che costò la vita a Paolo Borsellino e ai cinque agenti di scorta. Salvatore Benigno e Cosimo Lo Nigro scontavano il 41 bis per le autobombe di Firenze del '93.
Il ministero della Giustizia cerca di prendere le misure e si rivolge alle Direzioni distrettuali antimafia per cercare nuovi elementi che possano riportare i boss al carcere duro.
Il ministero della Giustizia cerca di prendere le misure e si rivolge alle Direzioni distrettuali antimafia per cercare nuovi elementi che possano riportare i boss al carcere duro.
Questa notizia è alquanto vergognosa e ci fa capire sempre più come funziona la giustizia Italiana.
Penso che il mondo politico debba interrogarsi seriamente, non è possibile allentare la morsa sulla criminalità e consentire a questi uomini senza onore di godere di benefici legislativi. Il 41bis non è una vendetta ma è solo una misura precauzionale e non può essere messo in discussione, la giustizia deve garantire la severità di questa pena e deve cercare di far capire alla mafia che lo stato è sempre vigile, affinche la sua stratificazione sociale venga meno.
Gli esucutori e i mandanti delle stragi di via d'amelio e Capaci volevano elimanre coloro che si opponevano ai loro interessi criminali e far capire allo stato che non si sarebbero fermati davanti a niente, ma la sicilia si ribellò e lo stato capì che non poteva restare inerme, la reazione fu fulminea e incisiva. Adesso però bisogna continuare a lottare e a parlare di mafia, perchè questo fenomeno è ancora insito nella società.
E per far si che le idee di coloro che hanno sacrificato la loro vita, continuino a cammiare sulle nostre gambe dobbiamo essere vigili e ribellarci, affinchè la mafia non abbia nessun beneficio.
Penso che il mondo politico debba interrogarsi seriamente, non è possibile allentare la morsa sulla criminalità e consentire a questi uomini senza onore di godere di benefici legislativi. Il 41bis non è una vendetta ma è solo una misura precauzionale e non può essere messo in discussione, la giustizia deve garantire la severità di questa pena e deve cercare di far capire alla mafia che lo stato è sempre vigile, affinche la sua stratificazione sociale venga meno.
Gli esucutori e i mandanti delle stragi di via d'amelio e Capaci volevano elimanre coloro che si opponevano ai loro interessi criminali e far capire allo stato che non si sarebbero fermati davanti a niente, ma la sicilia si ribellò e lo stato capì che non poteva restare inerme, la reazione fu fulminea e incisiva. Adesso però bisogna continuare a lottare e a parlare di mafia, perchè questo fenomeno è ancora insito nella società.
E per far si che le idee di coloro che hanno sacrificato la loro vita, continuino a cammiare sulle nostre gambe dobbiamo essere vigili e ribellarci, affinchè la mafia non abbia nessun beneficio.
lunedì 19 febbraio 2007
Sorpresa (per i compagni)! La Fini-Giovanardi ha tagliato i reati!
Dal Sole24Ore di Lunedì 19 Febbraio, apprendiamo che "secondo Gaetano Nicastro, il magistrato che ha presieduto l'apertura dell'anno giudiziario in Cassazione, nell'ultimo periodo di rilevamento (luglio 2005-giugno 2006) il numero complessivo dei reati in materia di stupefacenti è sceso di oltre 4 punti percentuali rispetto al precedente. (...) I reati ascrivibili ai detenuti sono scesi, tra il 2005 e il 2006, da 33mila a 20.631 unità. Dati che sembrano attenuare le polemiche che hanno accompagnato la nuova disciplina, accusata di aver rappresentato un ingiustificato giro di vite nei confronti del tossicodipendente, specie se assuntore di hashish e marijuana". Numeri.Eppure il 13 Novembre scorso, il Ministro Turco per giustificare il suo decreto ministeriale (poi "censurato" al Senato) con il quale fu innalzato da 500 a 1000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis - espresso in principio attivo, detenibile a uso esclusivamente personale - affermava: "un provvedimento per far sì che migliaia di giovani non debbano varcare le soglie del carcere o essere vittime di un procedimento penale per aver fumato uno spinello, come sta purtroppo avvenendo ora, a seguito della legge del centrodestra". L'ennesima bugia sulla legge Fini contro le droghe. Bugia smascherata!
Benvenuti !!!!!!
Benvenuti sul mio nuovo blog.
Cercherò di non renderlo troppo palloso, troverete qui vari argomenti: politica, sport, esperienze personali e tutto quello che mi dirà il cervello.
saluti
Cercherò di non renderlo troppo palloso, troverete qui vari argomenti: politica, sport, esperienze personali e tutto quello che mi dirà il cervello.
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