L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto. (Goethe)

lunedì 29 settembre 2008

Upea Capo d'Orlando esclusa... It's a shame!

In attesa che il 1 ottobre si risolva tutto e non venga,
vergognosamente, cancellato un sogno ....



NOI SIAMO CAPO D'ORLANDO!!!!!

martedì 23 settembre 2008

Azione Universitaria Roma: “elezioni del rettore alla Sapienza falsate!!

Da questa mattina hanno avuto inizio i primi tre giorni per l’elezione del successore del rettore della Sapienza Guarini. “Da più di un anno assistiamo a professori e presidi di facoltà impegnati in strategie e giochetti vari per portare avanti le loro candidature personali o quelle di amici”, lo dichiara Cristian Alicata, dirigente provinciale di Azione Universitaria, e aggiunge: “diventare rettore dell’ateneo più grande d’ Europa fa gola a molti, ma non possiamo tollerare che per raggiungere tale scopo si scada in comportamenti scorretti e poco chiari, figli di un certo tipo di intendere la politica. Molti studenti con diritto di voto, si ritrovano infatti estromessi senza alcuna ragione dalle liste, in cui però compaiono misteriosamente persone che in quanto laureate hanno perso questo diritto. Chiediamo che questa farsa venga bloccata al più presto e che gli organi preposti a vigilare su questa questione facciano il loro lavoro”.

«Gabbo vive ancora»

"In attesa del processo ricostruito in un libro
l’omicidio
di Gabriele Sandri"

È dedicato agli spiriti liberi, a quelli in vita e anche a quelli che non ci sono più, il libro su Gabriele Sandri, il giovane tifoso della Lazio ucciso nel novembre scorso da un colpo di pistola esploso da un poliziotto. Il volume, presentato ieri pomeriggio in Campidoglio, è intitolato 11 Novembre 2007, l’uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia per la repubblica un titolo che riporta la data in cui «Gabbo», perse la vita in un autogrill sull’A1 nei pressi di Arezzo.
Oggi Gabriele avrebbe compiuto 27 anni; dopodomani si andrà in tribunale ad Arezzo. Per quel giorno, infatti, è prevista l’udienza preliminare. «La mia famiglia si costituirà parte civile - dice Cristiano Sandri, fratello di Gabriele-. Non avremo modo di vedere l’imputato perché credo che il processo sarà in contumacia, ma sapremo se l’imputato deciderà per il rito abbreviato o il giudizio davanti la corte d’assise». Cristiano, avvocato legale della famiglia, mostra 2 tavole che ricostruiscono i fatti. «La testimonianza di 4 persone dice che l’agente, a braccia tese, puntava verso la macchina». Nella seconda tavola è riportata la raffigurazione dell’auto su cui si trovava Gabriele al momento dei fatti: «L’auto stava lasciando l’autogrill - sostiene -. Se c’è stata una deviazione del proiettile è stata minima, ma secondo il nostro studio non c’è stata deviazione. Anche i risultati delle tre consulenze chimiche effettuate sul proiettile mostrano che sul proiettile sono state trovate tracce del vetro dell’auto del metallo della collanina tranciata e fibre di abito». 11 Novembre 2007 è un libro-inchiesta. «Vorrei dare una chiave di lettura per capire le motivazioni che portarono a una comunicazione deficitaria per quanto riguarda la reazione che dopo l’omicidio, negli stadi e nella città - chiude Maurizio Martucci, l’autore -. Nel libro mi pongo degli interrogativi: perché si è atteso a rinviare la partita dell’Olimpico e perché la zona attorno allo stadio era abbandonata dalle forze dell’ordine?».

mercoledì 17 settembre 2008

Fascismo e antifascismo. La lettera di Giorgia Meloni

Carissimi,
credo che a nessuno di voi sia sfuggito il tentativo di strumentalizzazione messo in atto sulla antica diatriba fascismo-antifascismo ai danni di Azione giovani, anche per qualche nostra ingenuità.
Ero convinta che il comportamento di migliaia di ragazzi nell’incontro con il presidente Fini ad Atreju avesse rivelato alla politica e al mondo dell’informazione qualcosa di più del nostro modo di essere e di pensare.
Così non è stato. Così non si è voluto che fosse.
Ritengo dunque opportuno intervenire, anche per non essere ingiustamente attaccati in nome di cose né dette né pensate.
Non cadete nel tranello. Siamo stati e restiamo gente che crede nella libertà, nella democrazia, nell’uguaglianza e nella giustizia.
Siamo quelli che ogni giorno consumano i migliori anni della propria gioventù per difendere questi valori, al punto che se oggi qualcuno si mettesse in testa di reprimerli – come avviene in Cina, a Cuba o in altre parti del mondo – noi li difenderemmo con la vita. Sono i valori sui quali si fonda la nostra Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo.

Certo, c’è stato anche un antifascismo “militante” in nome del quale sono stati uccisi presunti fascisti e anche antifascisti, sono stati infoibati vecchi, donne e bambini, sono stati eliminati ragazzi di sedici anni che avevano come unica colpa quella di far parte della nostra organizzazione. Certo, ancora oggi, in nome dell’antifascismo “militante” ad alcuni di noi viene impedito di andare a scuola, all’università, al cinema.
Si tratta della mia obiezione ed è la stessa di Gianfranco Fini che, ad Atreju, ha operato questa distinzione, parlando di un antifascismo democratico e uno non democratico, ovvero di una parte di questo fenomeno nei cui valori ci riconosciamo e di un’altra parte le cui gesta sono distanti anni luce dai principi nei quali crediamo (e nei quali dovrebbe credere anche l’altro antifascismo). Noi rifiutiamo ogni forma di violenza, oppressione e intolleranza.
Gianfranco Fini ha operato questa distinzione senza soffermarcisi perché voleva che il suo giudizio sul fascismo fosse chiaro, netto, definitivo. Sapeva che molti di noi sarebbero stati feriti da questo atteggiamento, ma non ha voluto blandirci come fossimo ragazzini inconsapevoli. Sapeva di avere davanti gente piena di dignità, giovane e matura nello stesso tempo. Ed è quello che siamo.
E allora guai a offrire pretesti a una sinistra terrorizzata dall’impossibilità di utilizzare ancora contro di noi quella carta jolly rappresentata dall’accusa di fascismo. Guai a farci mettere ancora sotto accusa da chi, per storia, ha decisamente poche lezioni da offrire. Così da poter essere finalmente noi a chiedere conto del perché, ancora oggi, non una parola di solidarietà venga spesa dai sedicenti democratici quando i ragazzi di Ag vengono aggrediti o le loro sedi date alle fiamme.
E adesso, per favore, basta.
Basta con questa storia del fascismo e dell’antifascismo. Mi rivolgo a tutti, dentro e fuori da Azione Giovani, dentro e fuori da An, dal Pdl, da Montecitorio, dalla politica italiana intera. Pietà! Siamo nati a ridosso degli anni ’80 e ’90, siamo tutti protesi anima, cuore e testa nel nuovo millennio. Dobbiamo respingere insieme questo tentativo di rinchiudere quella meravigliosa gioventù che svolgeva poche ore fa la più grande manifestazione giovanile d’Italia in uno spazio angusto di quasi cento anni or sono. Ragazzi, stiamo vincendo e questo non va giù a una sinistra sempre più priva di risposte concrete e suggestioni efficaci. Che ha completamente perso il contatto con la nostra generazione e ora cerca di costringerci all’interno di una galera civile per evitare che il nostro amore possa continuare a contagiare altri giovani italiani.
Non ne posso più di parlare di fascismo e antifascismo, e non intendo farlo ancora. Voglio fare altro, occuparmi di questo presente e di questo futuro. Come ognuno di voi, voglio fare politica nell’Italia di oggi, per dare una speranza all’Italia di domani.
Tutto il resto è noia.

Giorgia Meloni

"Grazie Giorgia, siamo tutti con te"

martedì 16 settembre 2008

Azione Giovani, Riflessioni sull' antifascismo

- Ospito sul mio blog una lettera scritta dal Pres. prov. di
Azione Giovani Roma -

www.azionegiovaniroma.org
Carissimo,non ti scrivo per riaprire il dibattito sul ventennio fascista, non credo infatti che questa debba essere la mia prima preoccupazione di eletto nelle istituzioni e di dirigente politico. Penso piuttosto che sia materia per gli storici e, da questo punto di vista, mi riconosco appieno nelle posizioni di Renzo De Felice e Gianpaolo Pansa. Penso anche che sia materia sulla quale, giustamente, si interrogano le più alte cariche istituzionali, che in questo modo cercano di portare a compimento il difficile processo di pacificazione nazionale. Ti scrivo invece a proposito del dibattito sulla necessità o meno di dirsi anti-fascisti, per condividere con te alcune riflessioni.

Circa due anni fa, non nel 1943, il più importante sito della rete antifascista italiana, Indymedia, pubblicò un articolo di commento a una iniziativa di Azione giovani di Roma e ritenne utile mettere vicino al mio nome anche il mio indirizzo di casa, con l'evidente intento di puntare l'indice contro di me e di indicarmi come bersaglio da colpire. Ho pensato: “Come potrei aderire alla cerchia dei miei aguzzini? Come potrei dichiararmi antifascista?”. Ma sono andato oltre per non farne una questione personale.

Mi sono ricordato poi che negli ultimi 5 anni, non nel 1943, almeno per una ventina di volte le nostre sedi sono state bersaglio di assalti, devastazioni, attentati incendiari, da parte di personaggi che si vantavano di essere antifascisti. Mi ci vedi a tirare le bombe molotov contro una sede di partito? Addirittura contro una sede del mio partito? Mi sono detto no, non posso essere antifascista. Poi riflettendo ho fatto autocritica e ho pensato che magari sono troppo legato a questa idea delle sedi quelle che una volta si chiamavano "sezioni". Allora sono andato avanti.

Mi sono ricordato, però, che negli ultimi cinque anni, non nel 1943, i ragazzi di Ag in tutta Italia hanno subito numerose aggressioni nel nome dell'antifascismo, aggressioni verbali e fisiche, bastonate, sprangate per capirci. Ti sembra possibile che il presidente di Azione giovani a Roma si aggiri per la sua città a sprangare i propri ragazzi? “No, non posso proprio essere antifascista”, ho pensato ancora fra me e me. Poi per non lasciare nulla di intentato ho detto magari sono troppo sentimentale, così legato a questi ragazzi con i quali condivido un percorso umano prima che politico.

Sono andato un po' indietro nel tempo fra gli anni Settanta e Ottanta, comunque non nel 1943, e mi è venuto alla mente che alcune decine di ragazzi come me, che facevano quello che faccio io oggi, sono stati uccisi dall'odio degli antifascisti e francamente a quel punto sono crollato.

Ce l’ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l'ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per non esserlo.

A questo punto ti prego di capirmi e con me tutti i ragazzi di Azione Giovani. Prego Dio affinché ci dia la forza di perdonare chi in nome dell’antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti.

Federico Iadicicco
(Presidente Azione Giovani Roma)

“Io vi risponderò con Paolo di Tarso, che non faccio il bene che pure voglio, ma il male che non voglio, ed aggiungerò che l’angelo che in noi dorme, suole svegliarsi quando la bestia lo trascina, e destandosi piange la sua schiavitù e la sua disgrazia. Quanti buoni sentimenti nascono dalle cattive azioni in cui la bestia ci precipita”
Miguel De Unamuno

lunedì 15 settembre 2008

Fini e l'Antifascismo...un falso storico

"Se i valori dell'anti-fascismo sono libertà, uguglianza e giustizia sociale allora tutti dobbiamo riconoscerci nell'anti-fascismo". Con questi semplici e futili parole il pres. della camera G. Fini ha gelato la composta e matura platea di Atreju 2008, annuale appuntamento per i ragazzi di Azione Giovani. Nessuno si aspettava un intervento simile, un mix di storia e politica inutile e anacronistico, una lezioncina che i giovani di AN non meritavano. Forse Fini è troppo impegnato a mantenere l'equilibrio sul suo piedistallo per pensare e dire qualcosa di serio e concreto ai suoi ragazzi, che in quanto a storia e revisionismi ne hanno ascoltate abbastanza lectio magistralis.
Non si riesce a capire il perchè di tutto ciò, perchè proprio lui deve dire a noi che l'anti-fascismo è un valore e che in Italia è giusto che ci siano morti di serie A e morti di serie B (morti di Salò), questo discorso te lo aspetti da un leader di sinistra, ma non da colui che nel nostro panorama politico ha sempre rappresentato la destra moderna.
Nella platea di Atreju c'erano giovani che forse non si sono mai detti fascisti (a differenza di Fini) e che la storia la studiano o l'hanno studiata e sanno ben scindere il bene dal male, ma nn per questo devono sentirsi anti-fascisti, anzi sono ragazzi che lottano giorno per giorno per la libertà(scuole e università), per l'uguaglianza(proprio contro chi si fregia di essere un anti-fascista militante) e per la giustizia sociale( che lui da politico dovrebbe garantirci).
Forse il caro Gianfranco non conosce bene i suoi giovani o forse li frequenta poco, non lo sa che non abbiamo bisogno delle sue svolte per capire in che mondo e società viviamo, se in questi anni Azione Giovani, Azione Universitaria e Azione Studentesca si sono affermati nel territorio nelle università e nelle scuole è perchè noi siamo immersi nel nostro tempo, ascoltiamo la musica dei nostri coetanei, conosciamo i loro problemi, forse meglio dei nostri leader, raccogliamo il loro consenso proprio perchè non siamo nostalgici e fuori dal mondo.
E se qualcuno si domanda come mai siamo cosi ostili all'anti-fascismo a Fini e a tutti i sapiens ricordiamo che in nome di questo valore noi (ragazzi di destra) veniamo ancora discriminati, insultati e aggrediti e che in una parte della storia dimenticata( Fini ne dovrebbe sapere qualcosa) altri ragazzi hanno perso la vita e altri sono stati fucilati o infoibati, forse la lezioncina su quali valori rappresenta l'anti-fascismo Fini la dovrebbe fare, da presidente della Camera, a chi ancora oggi parla di pericolo fascista e incita all'odio politico.
Caro presidente NOI non facciamo politica per hobby, siamo giovani, ma siamo maturi e l'abbiamo dimostrato in questa fase di nascita del PDL e non fischiandola per le assurdità che ha detto sabato mattina, quindi ci risparmi la sua saccenza e la sua prosopopea, noi nn siamo fascisti ma nn siamo neanche anti-fascisti, NOI riusciamo a scindere i fotogrammi giusti e sbagliati della nostra storia e difenderemo sempre chi prima di noi ha deciso di schierarsi dalla parte sbagliata(come dice lei erano in buona fede).
Non accettiamo l'ennesima lezione di storia e di vita, soprattutto dal nostro capo e a casa nostra, per l'ennesimo anno Atreju è stato un laboratorio ricco di idee, frutto di una generazione di giovani che lottano e elaborano politica e continuano a fare sacrifici, anche per chi li continua a considerare massa non pensante.
Concludo con una frase inviatami oggi, da un' amica-camerata, che rappresente il nostro modo di fare politica.

Abbiamo scelto di volare, si sa comporta rischi
non sempre il cielo è limpido e alcuni voli in picchiata
rischiano di spezzarci le ali..
Ma quelli come NOI non conoscono paura
ma rabbia che trasformata in amore
ci porterà in alto ancora

fino alla prossima sfida, fino alla VITTORIA!!

giovedì 4 settembre 2008

ATREJU 2008 - IL PROGRAMMA

mercoledì 10 settembre 2008
  • ore 17:00
    Una festa a lungo attesa
    Inaugurazione di Atreju ‘08
  • ore 18:00
    Ti chiamerò Futuro
    Alla ricerca del difficile equilibrio tra flessibilità e precariato
    Si confrontano: Maurizio Sacconi, Federica Guidi, Renata Polverini, Tiziano Treu
  • ore 19:30
    Tempi moderni
    La sfida italiana nell’era globale
    10 domande a Giulio Tremonti
  • ore 20.30
    Premio Atreju 2008 a Clemente Russo
    Partecipano: Claudio Barbaro e Riccardo Andriani
  • ore 21:00
    All In! Torneo di Texas Hold’em per beneficenza
    Tra i partecipanti anche: Pupo, Fabio e Maurizio Caressa, Lillo, Gianluca Ansanelli e Katia Ricciarelli
  • ore 21.30
    “Come se fosse”
    Il cabaret di Pablo e Pedro
giovedì 11 settembre 2008
  • ore 11.00
    I giochi (poco) olimpici di Atreju: Gare, sfide, tornei, piscina
  • ore 13.00
    La grande abbuffata. Pranzo Comunitario
  • ore 15.00
    Hobbiville: libri, mostre laboratori, incontri
  • ore 17.00
    Per chi suona il campanile
    Mille Federalismi, Una sola Italia
    Si confrontano: Gianni Alemanno, Flavio Tosi, Sergio Cofferati
  • ore 18:30
    Il Cavaliere che fece l’impresa?
    Idee, suggestioni e concretezza: quale politica per lasciare il segno
    SILVIO BERLUSCONI a confronto con i giovani del Popolo della Libertà
    Introduce: Giorgia Meloni
  • ore 20:00 Premio Atreju 08 a Jitka Frantova Pelikanova, moglie di Jiri Pelikan, direttore della tv cecoslovacca all’epoca della Primavera di Praga, perseguitato dai sovietici, esule in Italia
    Partecipa: Andrea Ronchi
  • ore 21:30
    La Compagnia dell’Anello in concerto
  • ore 23.00
    Lunatrash in “Eccezzziunali… veramente! Tour 2008”
venerdì 12 settembre 2008
  • ore 10:00
    I giochi (poco) olimpici di Atreju: Gare, sfide, tornei, piscina
  • ore 11:00
    Assemblea rappresentanti CNSU
  • ore 13.00
    La grande abbuffata. Pranzo Comunitario
  • ore 15.00
    Hobbiville: libri, mostre laboratori, incontri
  • ore 16.00
    Premio Atreju 2008 al dott. Mario Melazzini
  • ore 17:00
    Piccolo Mondo Moderno
    I nuovi bisogni tra progresso, qualità della vita e sicurezza sociale
    Si confrontano: Fabio Rampelli, Angelo Bonelli, Folco Quilici, Carlo Ripa di Meana, Mario Tozzi
  • ore 18:30
    Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla storia d’Italia ma non avete mai osato chiedere
    La scatola nera 10 domande a Francesco Cossiga
  • ore 19:30
    Salvate il soldato Rossi
    Interesse nazionale e impegno umanitario nell’era post-ideologica
    Si confrontano: Ignazio La Russa, Piero Fassino, Carlo Jean, Lucia Annunziata
  • ore 21:30
    Finley in concerto
sabato 13 settembre 2008
  • ore 10:30
    Dove Nietzsche e Marx si davano la mano
    Destra, sinistra, centro: la politica, i giovani e le istituzioni 40 anni dopo il ’68.
    GIANFRANCO FINI a confronto con i rappresentanti dei principali movimenti politici giovanili
    Partecipano: Giorgia Meloni, Paolo Grimoldi, Piersante Morandini, Francesco Pasquali, Pina Picierno, Fausto Raciti
  • ore 13.00
    La grande abbuffata. Pranzo Comunitario
  • ore 15.00
    Hobbiville: libri, mostre laboratori, incontri
  • ore 15:00
    Io speriamo che me la cavo
    Gli studenti a confronto con Maria Stella Gelmini sul futuro della scuola italiana
    Interviene: Laura Marsilio
  • ore 17:00
    C’era una volta in Italia
    L’identità nazionale come risorsa culturale del centrodestra.
    Si confrontano: Sandro Bondi, Ernesto Galli della Loggia, Gennaro Malgieri
  • ore 18.30
    La strada
    Valori, percorso e futuro della destra italiana
    10 domande a Maurizio Gasparri
  • ore 19:30
    Và dove ti porta il merito
    Analisi e proposte per una rivoluzione meritocratica
    Si confrontano: Renato Brunetta, Roger Abravanel, Giovanni Floris, Enrico Letta, Paolo Corsini
  • ore 21:30
    Edoardo Bennato in concerto
  • ore 23.30
    Festa in piscina “Ballo senza sballo”
domenica 14 settembre 2008
  • ore 10.00
    I giochi (poco) olimpici di Atreju: Gare, sfide, tornei, piscina
  • ore 12.00
    Conclusioni